I dipendenti della ditta Scamar chiedono di essere ricevuti in Prefettura dopo l’arrivo dell’interdittiva antimafia

Respingono le accuse che hanno portato l'azienda ad essere raggiunta dal provvedimento il 26 maggio

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    In una nota stampa i dipendenti della ditta Scamar Srl, di cui è amministratore Mario Vescio, respingono le accuse che hanno portato l’azienda ad essere raggiunta da interdittiva antimafia il 26 maggio:
    «Dopo aver appreso dalla stampa e con grande incredulità che la Scamar Srl è stata destinataria di interdittiva antimafia (che peraltro non risulta notificata all’azienda), per motivazioni che risultano distanti anni luce dalla realtà dei fatti, abbiamo deciso di far sentire la nostra voce, la voce dei dipendenti della Scamar, che meglio di molti altri conoscono la realtà ed il vissuto dell’azienda, come atto doveroso nei riguardi di quanti in questi anni hanno avuto contatto e conoscono la Scamar nonché come attestazione di fiducia e piena stima nei riguardi dell’amministratore.
    Con voce ferma e sicura, tutti noi, così come non abbiamo dubbi che potrebbero farlo anche tutte le altre persone che sono entrate in contatto con l’azienda (fornitori, clienti ecc), in modo unanime, sosteniamo e ribadiamo che abbiamo sempre lavorato e camminato nel rispetto della legalità.
    Noi dipendenti, giovani e meno giovani, abbiamo da sempre creduto, nell’idea che informa il progetto aziendale, indicato dall’amministratore (unico nostro riferimento in azienda), ovvero che si possa fare impresa anche nel nostro territorio nel rispetto dei principi della legalità, della correttezza e della giustizia, ed anche per tale ragione che risulta assurdo se non paradossale il discredito di cui siamo stati fatti oggetto.
    Nel disconoscere tutto quello che abbiamo appreso dalla stampa, chiediamo pubblicamente, così come fatto dall’amministratore di essere ricevuti ed ascoltati dalla Prefettura per fornire ogni elemento che possa essere ritenuto utile per fugare ogni dubbio sulla correttezza con cui si è da sempre operato nella Scamar».

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