Operazione Boccaccio, nei giri finanziari anche Svizzera, Isole Vergini Britanniche, Malta, Trentino e Scordovillo

Tutti passaggi di una condotta di autoriciclaggio secondo gli inquirenti, nata per altro dalla richiesta presentata dai coniugi di “voluntary disclosure”, ovvero di rientro di capitali dall'estero, presentata all'Agenzia delle Entrate.

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Nelle 80 pagine dell’ordinanza che ha portato all’indagine intorno agli affari dei coniugi Arpaia son diverse le tappe tracciate dagli inquirenti.

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Nel 2017 una presunta eredità da 500.000, somma che nei fatti sarebbe invece legata ad attività finanziarie non regolari; nel 2020 la compravendita di un immobile a Lamezia Terme ed il trasporto in Svizzera di almeno 1 milione di euro in contanti da depositare in conti esteri; tra ottobre 2020 e maggio 2021 l’acquisto, tra bonifici e contanti, di un hotel a Pinzolo tramite intermediari ed anche problemi di accatastamento. Tutti passaggi di una condotta di autoriciclaggio secondo gli inquirenti, nata per altro dalla richiesta presentata dai coniugi di “voluntary disclosure”, ovvero di rientro di capitali dall’estero, presentata all’Agenzia delle Entrate.

Arpaia, che dal 2013 al 2015 era stato presidente della Vigor Lamezia (venendo coinvolto con tale ruolo sia nell’inchiesta Dirty Soccer che in altra vicenda legata a fatture, con condanna dalla giustizia sportiva per la prima vicenda ma assolto da quella ordinaria nella seconda), per anni con l’azienda sita nell’area industriale specializzata nella commercializzazione di contenitori in vetro aveva sponsorizzato diverse realtà culturali e sportive cittadine, e nel frattempo era stato già attenzionato dalle forze dell’ordine.

Nell’anno 2006, la Guardia di Finanza – Gruppo di Lamezia Terme aveva avviato un’attività investigativa concernente un’evasione fiscale posta in essere da soggetti economici, i quali – direttamente e/o attraverso interposizione di altri soggetti – acquistavano prodotti senza applicazione dell’Iva, con Arpaia che figurava nel periodo precedente collegato ad un commerciante operante e residente all’interno del campo rom di Scordovillo, con merce pagata e consegnata ad Arpaia ma fatturata a nome del cittadino rom anche nel periodo in cui lo stesso si trovava detenuto in carcere.

Operazioni bancarie e con vetrerie fornitrici interessano anche altre società e persone contattate da Arpaia, con gli intermediari e trasportatori a dichiararsi all’oscuro di tale ruolo e nel frattempo movimenti di capitali e titoli societari anche fuori Lamezia. Il procedimento, nato nel 2007, si concludeva a dicembre 2016 con il pronunciamento, da parte del tribunale di Lamezia Terme, di sentenza di non doversi procedere per intervenuta estinzione dei reati, per il decorso del relativo termine di prescrizione. Nel 2018 arrivava poi una condanna in primo grado ad 8 mesi per dichiarazioni dei redditi non corrette.

Nel 2013, i coniugi – avvalendosi di una società fiduciaria maltese, ossia la Integritas Trustees Ltd. – costituivano la FCA Holdings International Ltd (con sede a Tortola, nelle Isole Vergini Britanniche) e ne delegavano la gestione alla Integritas Consulting Ltd, con sede in Gzira (Malta), ed un anno dopo depositavano 500.000 euro in un conto maltese. Stessa cifra che nel 2017 verrà indicata come eredità e legata ad una cassetta di sicurezza intestata alla madre ma nella disponibilità dei coniugi Arpaia.

Durante il periodo pandemico l’attenzione degli inquirenti si è concentrata invece sull’investimento effettuato in Trentino per una struttura a Pinzolo, con varie intercettazioni telefoniche ed anche disguidi e diverbi tra i coniugi e gli intermediari in merito al compenso (5% del capitale trasferito al posto di 5% degli utili dell’albergo). Disaccordi che poi porteranno anche a profili diversi di investimento rispetto a quelli preventivamente accordati.

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