Nel centro storico di Curinga la 27° edizione della “Bettola

La tradizionale manifestazione enogastronomica si svolgerà il 13, 14 e 15 ottobre

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È la ventisettesima edizione della “Bettola”, questa del 2023, ed anche quest’anno il tradizionale evento, organizzato dall’Associazione per Curinga presieduta da Vincenzo Denisi, farà recuperare e ritrovare gli antichi sapori perduti di un tempo in tre fascinose serate di sincera convivialità che si terranno in parallelo e in occasione dell’antica e inondante Fiera dell’Immacolata; quell’antica “Hjera d’ ‘a ‘Mmaculata” che si tiene a Curinga negli stessi giorni, da centinaia di anni e in modo rituale, la terza domenica di ottobre ma anche il venerdì e sabato che la precedono.

L’ormai tradizionale “Bettola” si attiverà dalle 19 di domani sera per tre giorni, e prevede un menù tradizionale nel dialetto locale di Curinga: trippa a la curinghisi, spezzatinu, suffrittu ‘e pùarcu, posedda giallinedda, ciciari d’o Cannitu, pipi e patati, alivi scacciati hrischi, pumadora virdi e pipi ncugnettati, baccalà hrittu, pecurinu d’a mandra, vinu jancu d’aguannu (il vino novello spillato in occasione della fiera viene prodotto nelle tre varietà tipiche di Curinga: malvasia, greco bianco e zibibbo).

Anticamente la grande fiera ottobrina di Curinga era un importante occasione commerciale, un momento di forte aggregazione comunitaria, di scambio e baratto di merci, di vendita e acquisto di animali e oggetti quotidiani, attirava in paese tanti “hjerajoli”, commercianti, venditori e mercanti che giungevano numerosi da vari luoghi vicini e lontani; questi poi trovavano riparo, un pasto caldo e vino a volontà in queste tipiche bettole che offrivano specialità culinarie della tradizione locale, prodotti tipici e il famoso vino novello e non ancora perfettamente maturo delle grandi botti di legno che venivano aperte proprio per la grande fiera autunnale della “Hjera d’’a ‘Mmaculata”.

Tra l’altro il paese di Curinga “è il luogo dove si beve prima il vino novello”. Le uve bianche vengono vendemmiate a cavallo tra fine agosto e i primi giorni di settembre, le botti vengono spillate per la fiera dell’Immacolata, a soli 45/50 giorni di maturazione dalla vendemmia. Da qui dunque l’idea dell’Associazione per Curinga di riprendere e riproporre tale esperienza culturale, gastronomica e vinicola, e, soprattutto, di cercare di valorizzare la tradizionale grande fiera dell’Immacolata, documentata sin dal 1700 e che, negli ultimi anni, stava perdendo pian piano consenso.

In passato i curinghesi attraverso questa grande fiera di ottobre avevano la possibilità di rifornirsi di merci di ogni genere, dalle terrecotte agli oggetti di vimini e canne, dalle sedie alle attrezzature in legno; dagli oggetti in rame a quelli in alluminio, utensili e attrezzi per il lavoro nei campi, piccoli giochi artigianali come i pirruocciula, ma anche animali, galli e galline, maiali, asini e mucche. Era il momento di acquistare e vendere, i curinghesi offrivano ai tanti forestieri che arrivavano in paese le proprie produzioni agricole, ceci, fagioli, lupini, favino, l’olio nuovo e il vino novello. La fiera faceva affluire a Curinga centinaia di hjerari e migliaia di hjeraoli, persone che accorrevano dai tanti paesi limitrofi a comprare quanto necessitava. Una grande opportunità per l’economia di tutto il paese, prima di affrontare il lungo inverno.

“Con questa Bettola 2023 – spiega oggi il presidente Vincenzo Denisi – l’obiettivo principale dell’Associazione per Curinga è quello di raggiungere obiettivi comunitari e aggregativi, valorizzare il territorio e il paesaggio, mantenere viva la storia e le antiche tradizioni popolari curinghesi che purtroppo vanno scomparendo”.

Appuntamento al n°1 di via Tre Canali, nel cuore del centro storico di Curinga, da questa sera alle 19.

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