Dovrebbe essere un’altra giornata da “fumata nera” per la proclamazione di sindaco e consiglieri comunali lametini

Nel frattempo in via Perugini la terna commissariale dovrà ancora attendere prima di salutare il personale in servizio

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Dovrebbe essere un’altra giornata da “fumata nera” per la proclamazione di sindaco e consiglieri comunali lametini, sospesi da 10 mesi per la ripetizione del voto in 4 sezioni indetta da Tar e Consiglio di Stato, e che ad una settimana dalla chiusura delle urne sono ancora non certi su tempi e modi di ritorno in via Perugini.

Come nel secondo canto dell’Inferno di Dante, in cui Virgilio declama «Io era tra color che son sospesi e donna mi chiamò, beata e bella, tal che di comandare io la richiesi», il sindaco Paolo Mascaro da giorni palesa in più modi l’impazienza di tornare con l’amministrazione comunale in carica, e se sabato nel giro di poche ore 3 diversi esponenti del Pd (Villella a livello locale, Bruni regionale, Viscomi nazionale) hanno chiesto lumi al Ministro dell’Interno sull’interpretazione da dare all’iter da seguire, ancora questa mattina l’ufficio elettorale centrale in Tribunale era sigillato con la documentazione all’interno.

I lavori sulle 4 sezioni sono terminati nel giro di pochi giorni la scorsa settimana, oggi si attendeva l’arrivo dei 74 verbali delle sezioni chiuse e confermate nel 2019 (anche in quel caso, con presidente diverso, dopo attento e scrupoloso lavoro di controllo) per permettere al giudice Salatino di chiudere i conti. A far discutere fuori dall’aula è il come: ufficialmente dal magistrato non è stata inviata alcuna richiesta di chiarimenti sull’eventuale ballottaggio, non previsto nella convocazione della Prefettura del 5 agosto contrariamente a quanto fatto per la precedente data di febbraio (anche sulla scorta della sentenza del Consiglio di Stato), né sull’ipotesi di ripartizione proporzionale dei seggi (che cambierebbe gli equilibri sia in maggioranza che opposizione).

Di “eventuale ballottaggio” parlava direttamente nell’oggetto la convocazione del 30 settembre da parte del presidente del Tribunale dell’ufficio elettorale centrale, mentre il sito del Ministero Interno riporta i dati aggiornati del primo turno con la ripetizione delle 4 sezioni, confermando quelli del secondo turno del 2019. Inoltre gli scrutatori ed i presidente di seggio sono stati nominati solo per il primo turno, dovendo nel caso di nuova data essere nuovamente convocati.

A meno di indicazioni di diverso tipo, con relative contestazioni a secondo del fronte politico ed amministrativo, oggi il magistrato dovrebbe fissare le date di ripresa dei lavori dell’ufficio elettorale, “incastrando” tale incombenza con il lavoro di propria competenza all’interno del palazzo di giustizia, al cui termine sarà espressa ufficialmente modalità e tempi della proclamazione della nuova amministrazione.

Nel frattempo in via Perugini la terna commissariale dovrà ancora attendere prima di salutare il personale in servizio, con l’albo pretorio a testimoniare come però si stia continuando fino all’ultimo giorno a produrre delibere e determine che in qualche caso non potrebbero trovare d’accordo chi subentrerà poi in carica.

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