Dopo mesi di silenzio sull’esito, i bandi per l’affidamento dei servizi teatrali e quelli cinematografici vengono annullati

Fino a nuovo affidamento ed esecuzione dei lavori, con conseguente bando di gestione, i 3 teatri cittadini non apriranno più a breve le proprie porte.

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    Dopo mesi di silenzio sull’esito, i bandi per l’affidamento dei servizi teatrali (deliberati in giunta a marzo 2017) e quelli cinematografici (licenziati dalla giunta Mascaro a luglio 2017) vengono annullati dal Comune, anche se in entrambi i casi il termine della concessione sarebbe in ogni caso scaduto a fine giugno 2018.
    Entrambi gli affidamenti secondo la determina redatta dalla dirigente Alessandra Belvedere sarebbero però viziati da incompetenza ed eccesso di potere, supponendo che gli indirizzi dovessero essere deliberati dal consiglio comunale e non dalla sola giunta trattandosi di concessione di un servizio pubblico. Rilievi che emergono però ben oltre la scadenza delle domande degli avvisi pubblici regolarmente pubblicati, e per quanto riguarda i servizi teatrali andati anche avanti tanto da arrivare al Tar della Calabria per il ricorso vinto da Ti.Gi.
    La delibera della giunta comunale, cui è stata data esecuzione con l’indizione della gara è secondo la dirigente «viziata di incompetenza sia rispetto all’adozione delle linee di indirizzo (di competenza del Consiglio comunale) sia rispetto alla determinazione delle condizioni di gara (di competenza del dirigente), finanche con la previsione di apposita clausola», anche se tali richiami fino ad ora non erano stati avanzati da nessuno.
    Secondo la dirigente non si ci può affidare neanche al Dup (sia quello precedente, che evidentemente quello da poco aggiornato), che indica la volontà di affidare tali servizi e collaborare con i soggetti privati interessati (attualmente più che critici con il Comune, però), in quanto da «ritenere mere dichiarazioni di programma e non certo nella disciplina, anche solo generica, afferente all’organizzazione del relativo servizio pubblico, o alla concessione dello stesso».
    Terzo punto su cui si basa l’annullamento è quello strutturale: a causa della sopravvenuta e concomitante indisponibilità del Teatro Politeama “Franco Costabile” e del Teatro Umberto (chiusi con comunicazioni alle parti, ma senza aver mai pubblicato apposita ordinanza, necessitando di lavori poi inseriti tra Agenda Urbana, piano priorità, piano triennale opere pubbliche), il Teatro Grandinetti Comunale è rimasto l’unico destinato alla stagione teatrale (prima programmata su tutti i teatri), ritenendo così che «il servizio di proiezione cinematografica, per come declinato nel capitolato di gara (da realizzarsi, dalla data di sottoscrizione del contratto, entro il 30 giugno 2018, senza specificazione della cadenza temporale delle proiezioni), sarebbe incompatibile con l’utilizzo dello spazio a disposizione».
    Unica partecipante per il servizio cinematografico, si scopre così nella revoca, era l’Ama Calabria, che però nell’ultima conferenza stampa convocata il 14 aprile con le altre associazioni culturali aveva dichiarato di non avere contezza dello stato dell’arte del bando (annullato in extremis, non essendo stata nominata la commissione giudicatrice), mentre nella determina di revoca si sostiene che la stessa sia stata avvisata il 13 febbraio.
    Più “vivace” invece il rapporto tra Comune e Ti.Gi, specie dopo il ricorso di quest’ultima vinto al Tar. L’ultimo scambio di informazioni è una nota del 27 febbraio inviata dall’associazione al Comune, secondo la dirigente «conclusioni non accoglibili in quanto le ragioni esposte non sono in grado di scalfire le superiori considerazioni che, pertanto, devono essere confermate», perché «sul rilievo dell’incompetenza dell’organo esecutivo deliberante, l’associazione non muove alcuna argomentazione, né in relazione alla materia (linee di indirizzo per concessione di un servizio pubblico ex art. 42, co. 2, del d.lgs. 267/2000), né in merito alle disposizioni di dettaglio con definizione delle clausole del bando, per chiara invasione della competenza dirigenziale, mentre si limita ad eccepire che il dirigente sarebbe tenuto a dare seguito ad una delibera di indirizzo, per quanto viziata (ciò in evidente contrasto con il principio di separazione tra le attività di indirizzo e le attività di gestione, nonché con il carattere endoprocedimentale della delibera di giunta)» mentre «sul rilievo dell’indisponibilità dei Teatri Umberto e Costabile, l’associazione ha precisato che tale indisponibilità era nota anche prima della determina di cui in oggetto», e «tale ammissione ha confortato quanto sostenuto dall’ente, nella comunicazione di avvio di procedimento di annullamento, che l’oggetto del servizio posto a gara non è più possibile, per come declinato nel capitolato di gara».
    Risultato: fino a nuovo affidamento ed esecuzione dei lavori, con conseguente bando di gestione, i 3 teatri cittadini non apriranno più a breve le proprie porte, nonostante ci siano delle offerte da dover calendarizzare e comunicare alla Regione da parte dei soggetti che avevano quest’estate ottenuto finanziamenti triennali.
    Gi.Ga.

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