Ricercatori e studenti dell’Unical troveranno ospitalità nei laboratori della Fondazione Terina

Aperte le strade anche per rapporti di collaborazione con le altre due università calabresi

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    Di GIANLUCA GAMBARDELLA
    Ricercatori e studenti dell'Unical troveranno ospitalità nei laboratori della Fondazione Terina, che da par suo tenta con il protocollo di intesa firmato questa mattina di rilanciare la propria mission che è quella della ricerca.
    Lo spiega anche il presidente Gennarino Masi, per il quale «la situazione che abbiamo trovato era complessa, con la firma del protocollo accreditiamo i nostri laboratori per un settore specifico della ricerca. Abbiamo strumentazione di alto livello, siamo carenti sul campo del personale specializzato per poterla utilizzare al meglio, ed in tale direzione va la collaborazione che stiamo firmando con l'Università della Calabria».
    Masi rimarca che «stiamo cercando di rilanciare questa struttura, anche la Regione tramite il presidente Oliverio ha espresso la volontà di puntare sulla Fondazione Terina ed i suoi laboratori», ed annunciando che «abbiamo in cantiere protocolli anche con l'Università Magna Graecia tramite Farmacia e con quella di Reggio Calabria per Agraria, così come con altri enti, il tutto per mettere a frutto gli investimenti fatti fino ad oggi in termini di macchinari».
    Rimane però, da anni, in sospeso il problema del personale non legato alla ricerca, secondo una legge regionale non attuata da trasferire in altri enti regionali. Masi non nasconde che «esiste una parte di personale che non è coinvolto direttamente nella ricerca, ma che offre servizi complementari. Per la loro tutela, e della regolarità degli stipendi, stiamo cercando di trovare soluzioni. Un primo passo è quello di rilanciare il centro di ricerca per puntare a farlo diventare autosufficiente».
    Il rettore dell'Unical, Gino Crisci, reputa che «con questa firma l'Università non fa altro che continuare un progetto di implementazione della ricerca, con vantaggi tanto per noi che per la Fondazione. Ogni collaborazione tra enti non può che far crescere il nostro territorio: l'unione fa la forza».
    Quali saranno i risvolti i pratici però è legato a vari fattori, precisa il rettore: «abbiamo un potenziale enorme, ma non abbiamo stabilito un numero preciso di ricercatori da impiegare in loco. Vedremo poi con il tempo come si evolverà la situazione, la strumentazione presente offre vari spunti ed ambiti in cui poter lavorare. Il futuro dipenderà però anche dalla volontà e dalle scelte di Regione e Fondazione, personalmente però sono ottimista».

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