La rete civica contro le discariche chiede di individuare le cause delle ricorrenti criticità del mare ed indicarne la soluzione

Per avviare la costruzione di servizi comuni che possano rendere più economici i servizi turistici e più attraenti le vacanze

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La Rete Civica No Discariche sposta le proprie contestazioni sulla qualità delle acque marittime lametine, lamentando come «in certe giornate estive le acque della costa lametina sono invase da reflui verdastri, oleosi e ributtanti», fenomeno che compare in gran parte del Tirreno.

«L’assessore all’ambiente di Lamezia aveva promesso di interessarne la Capitaneria di porto e l’Arpacal, ma preso da altri impegni dopo insistenze ha chiamato solo la prima e ormai a notte fatta. L’Arpacal fa solo i prelievi di routine qualche volta al mese e a data fissa, salvo emergenze, e questa non è stata considerata una emergenza», rammenta la rete, confutando la versione che «il verdastro del nostro mare consisterebbe sempre e solo in mucillagine dovuta all’eccessivo riscaldamento e ad una ipernutrizione dell’acqua marina provocata dai concimi utilizzati dagli agricoltori della piana», ed infatti le analisi effettuate non hanno mai comportato negli scorsi mesi ordinanze di non balneabilità.

Per la rete il problema è politico comunale, non più complesso, puntando il dito contro l’area industriale ed il circondario lametino in cui «accanto ai terreni agricoli, pesano un numero considerevole di carichi ambientali, quali 2 depuratori, 3 discariche autorizzate (oltre la nuova in progetto), più quella non qualificabile sul fiume Bagni e quella abusiva nella cava di Caronte, ben 7 impianti autorizzati di riciclo di rifiuti anche sanitari e pericolosi, uno dei quali è anche un inceneritore, e un numero considerevole di piccole industrie che per necessità lavorative usano e trattano prodotti chimici».

Si chiede quindi «un programma di iniziative concrete per individuare le cause delle ricorrenti criticità del nostro mare, indicarne la soluzione ed avviare la costruzione di servizi comuni che possano rendere più economici i servizi turistici e più attraenti le vacanze sulle nostre coste».

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