A 50 giorni dall’approvazione in consiglio comunale il Pd lametino contesta la mozione simbolica anti 5g

Si contesta la presa di posizione contraria, che però ha preso anche un sindaco Pd come Falcomatà

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Mentre gli ultimi decreti hanno tolto la discrezionalità ai sindaci in merito all’eventuale diniego all’arrivo dal 5G nei territori comunali, il Consiglio Comunale di Lamezia Terme il 23 luglio ha approvato una mozione per esprimere la propria contrarietà nel campo del simbolismo politico, sostenendo che «in attesa di dati scientifici più aggiornati, fra i quali la nuova classificazione della cancerogenesi delle radiofrequenze 5G annunciata dall’International Agency for Research on Cancer, sul territorio comunale il rispetto dei protocolli nazionali deve essere ancora più stringente secondo quanto proposto dalla Terza Commissione ed approvato all’unanimità dal Consiglio Comunale».

Dal Pd lametino la scelta viene critica solo ora, 11 settembre, lamentando che «si presume che una rappresentanza istituzionale sia informata oltre che preparata a trattare determinati argomenti e conseguentemente si ha l’esigenza che si debbano avere risposte concrete, non dettate da un senso di populismo e ignoranza in materia. Stiamo parlando di progresso tecnologico, sviluppo di sofisticate tecnologie che oltre a stimolare l’occupazione nel corso degli anni hanno anche aumentato e aumenteranno la longevità. Indispensabili nelle strutture sanitarie, scolastiche e nella Pubblica amministrazione».

Dal Pd lametino si lamenta che «la nostra città è molto impreparata già da tempo sul piano delle tecnologie, basti pensare che molte zone della città non sono coperte da fibra ottica o basti pensare che molta gente ha ancora la vecchia ADSL 7MB/s. Nel mondo, nelle grandi città metropolitane si hanno da anni gli impianti delle fibre ottiche, viaggiando a 1000MB/s e noi nel mentre votiamo sfavorevoli ad una tecnologia che sarà indispensabile per il futuro». Un voto che non ha alcun vincolo, però, né valore se non quello simbolico come avvenuto in altre città, compresa Reggio Calabria guidata dal sindaco Falcomatà, ovvero del Pd.

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