“Si diano al più presto risposte tangibili ai cittadini, stanchi di assistere a continue sospensioni dell’attività amministrativa”

Sulla sospensione del consiglio comunale Ruggero Pegna esprime il proprio scetticismo

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Se oggi sono state pubblicate anche le motivazioni che hanno portato alla sentenza del Tar, con chiamate a votare nuovamente 4 sezioni su 78 per via dei conti che non tornavano sulle schede all’interno dei seggi, Ruggero Pegna, che a novembre dello scorso anno era il contendente di Paolo Mascaro al ballottaggio per il ruolo di sindaco, esprime il proprio scetticismo: «non comprendo questa sentenza che blocca ancora una volta la vita amministrativa di Lamezia Terme per qualche mese. In attesa di rivotare in 4 sezioni su 78, il cui esito non stravolgerebbe certo il risultato dello scorso novembre, perché sospendere un’intera amministrazione e fare tornare un commissario? Trovo poco comprensibile che un Consiglio comunale, a lavoro silenzioso ma serio, continuo e con grande spirito collaborativo su tanti obiettivi nonostante il lungo lockdown, venga fermato per la possibile sostituzione al massimo di uno o due consiglieri. Vista la situazione delicata della Città, vasta e importante, vero centro della Regione, ma paralizzata da anni, io stesso ho cercato di superare il concetto anacronistico e calcistico di opposizione per partito preso, convergendo su ogni obiettivo utile a Lamezia, al di là delle appartenenze e dei soliti schemi più da tifoseria ultras che da politica volta al bene comune».

Pegna sostiene che «in questo momento difficile, privare ancora una volta della sua amministrazione una Città di 70.000 abitanti e 162 chilometriquadrati di territorio (quattro volte quello di Cosenza e di un terzo maggiore di Catanzaro), non è stato del tutto sensato e non risponde ad una logica utile al bene della collettività, anche a giudicare dai numeri in questione. Insieme al mio gruppo di centrodestra continueremo a lavorare, confidando in un rapido ripristino della normale vita democratica che, con tutto il rispetto, non può essere affidata orami sistematicamente a commissari. Altrove, anche per fatti altrettanto seri, non si è visto l’utilizzo delle stesse misure».

L’ex candidato a sindaco però precisa di non voler minimizzare quanto accaduto: «i fatti di per sé sono indiscutibilmente gravissimi e mi auguro che, come accaduto oggi a Reggio Calabria, si individuino i responsabili di ogni azione fraudolenta e meschina, tesa ad alterare l’esito di una consultazione elettorale per fini personali o di gruppi paramafiosi, assicurandoli alla giustizia. Si diano al più presto risposte tangibili ai cittadini, oramai stanchi di assistere a continue sospensioni della normale attività amministrativa senza che, quantomeno, si abbiano i nomi dei responsabili».

La conclusione finale è che «Lamezia deve liberarsi di queste losche figure che, muovendosi torbidamente intorno ai partiti, inquinano in modo inaccettabile la vita politica e la stessa Città, pregiudicandone lo sviluppo, la civile convivenza, il senso di legalità e anche l’immagine. I dirigenti dei partiti, da parte loro, devono vigilare in modo attento e senza alcuna omertà, perché accadimenti di questo tipo, che umiliano un intero territorio, non sono più tollerabili. Il confronto civile e costruttivo di questi mesi all’interno del Consiglio comunale, senza sterili e litigiose contrapposizioni, ma in un clima costruttivo e propositivo, deve essere di buon auspicio e motivo di ottimismo per il futuro di questa Città».

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