Giuseppe Valentino, segretario Generale Filcams CGIL Calabria, esprime il proprio dissenso per la transizione in atto tra l’AZ spa, di proprietà della famiglia Noto, che sarebbe pronta ad acquisire i punti vendita a marchio Carrefour, allargando così il proprio volume di affari.
«Naturalmente, della vicenda – nonostante il CCNL di settore prevede tra i diritti di informazione che le Organizzazioni Sindacali siano messe a conoscenza di operazioni di acquisizione, terziarizzazione ed esternalizzazione – AZ spa non ha comunicato nulla continuando a gestire le relazioni sindacali in maniera quantomeno discutibile», lamenta Valentino, «nel frattempo i supermercati a marchio Carrefour si stanno svuotando e non vengono riforniti di nuova merce e tutto sembra condurre all’operazione commerciale con la nuova proprietà».
Secondo il sindacalista «questo suscita grande preoccupazione tra le lavoratrici ed i lavoratori che sentono traballare le proprie certezze occupazionali. Ci auguriamo che il gruppo Carrefour, a partire dai responsabili Nazionali, non assuma un atteggiamento di indifferenza, così come è stato nella clamorosa vicenda del punto vendita di Crotone (dipendenti licenziati dalla sera alla mattina con un sms)».
Il segretario della Cgil contesta che «AZ spa è la stessa società, infatti, condannata in primo grado per aver “cacciato” gli autisti con una finta cessione di ramo d’azienda», e che «forte del proprio potere economico, sociale e politico, si è opposta alla sentenza. Un’azienda che occupa più di 1200 lavoratori e lavoratrici in Calabria e che sta acquisendo altri punti vendita non avrebbe spazio per ricollocare 4 lavoratori cacciati ingiustamente».
La Filcams Cgil Calabria, anche attraverso la Segreteria Nazionale e le strutture territoriali «vigilerà affinché questa operazione venga effettuata nel pieno rispetto dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori interessati all’acquisizione e affinché nessun posto di lavoro venga perso per strada, come farebbero presagire alcune particolari operazioni commerciali che si stanno realizzando in queste ore. Sappiamo che è molto più vantaggioso per un’azienda acquistare una proprietà “alleggerita dal peso” dei dipendenti, che rispetto ai nuovi precari del jobsAct (non applicazione dell’art. 18 della Legge 300) sono più costosi e più tutelati. Noi pensiamo che prima degli affari e delle convenienze economiche vengano i diritti e la giustizia sociale».