Raso contesta a Longo la campagna vaccinale condotta dall’Asp di Catanzaro nel lametino

Per il consigliere reginale non attivati i punti vaccinali dell'ex ospedale lametino e dell'hinterland

Sul piano vaccinale il consigliere regionale Pietro Raso ha presentato un’interrogazione al commissario Longo sugli spostamenti dell’utenza da Lamezia Terme in altre province e sulla bassa capacità di numero di vaccini previsti nella città e nell’interland.

Raso chiede a Longo «perché i cittadini della città di Lamezia Terme debbano recarsi in altre città come Vibo Valentia e in altri casi fino nella provincia di Reggio Calabria per vaccinarsi causando notevoli disagi all’utenza», anche se lo stesso consigliere regionale ricorda che a Lamezia Terme sono previsti due punti vaccinali, reputando che il primo sia in grado di inoculare 300 dosi giorno e l’altro di 70 dosi al giorno, ma sostenendo che il secondo non sia attivo (anche se il centro vaccinale dell’ex ospedale di Sant’Antonio sta proseguendo le proprie attività anche in ottica Covid).

Ancora a Longo, e non all’Asp che è l’ente competente, Raso chiede «perché nella provincia di Catanzaro non sono stati attivati i punti vaccinali territoriali di Nocera Terinese, Maida, Girifalco», dove però gli enti comunali hanno fatto squadra con i medici di base.

Nei 5 punti vaccinali individuati nel lametino poco meno di 900 dosi giornaliere somministratili secondo il piano regionale