In vista dell’ipotesi di ritorno in zona gialla anche per la Calabria, Rosario Piccioni (Lamezia Bene Comune) chiede alla commissione straordinaria del Comune che «si faccia ogni sforzo per “sburocratizzare” e consentire il più ampio utilizzo di spazi all’aperto, a cominciare da quelle attività che praticamente sono bloccate ormai da un anno per restrizioni e chiusure».
Si reputa che «la nostra città gode di ampi spazi da poter utilizzare per attività culturali e sportive da svolgersi all’aperto nei prossimi mesi, per rilanciare prima possibile quel patrimonio della nostra città rappresentato dalle tante realtà sportive e culturali che nell’ultimo anno sono state costrette a sacrifici enormi. Lamezia ha disposizione ben 6 parchi urbani, alcuni dei quali anche in pieno centro, e tantissime aree verdi pubbliche anche nei quartiere che possono essere utilizzate per svolgere attività ed eventi in sicurezza. Ci sono i cortili e le palestre delle scuole che saranno inutilizzati dai ragazzi durante il periodo estivo, alcuni punti caratteristici del nostro centro storico come i “vagli” di Sambiase oppure il piccolo anfiteatro realizzato alle spalle di Via Garibaldi e ancora mai reso fruibile. E ancora, andando verso la zona mare della nostra città, i due lungomari, utilizzabili sia per attività sportive che eventi culturali, in particolare l’anfiteatro “Emanuela Loi” del lungomare Falcone – Borsellino».
Secondo Piccioni «ci troviamo in un momento di emergenza che richiede un approccio flessibile per andare incontro a quelle realtà della nostra città che, in sicurezza, vogliono ripartire con le loro attività. Non sono ammissibili da parte della burocrazia comunale quegli ostracismi e quell’atteggiamento di rigidità a cui purtroppo siamo stati abituati negli ultimi. Soprattutto in questo momento la collaborazione tra il Comune e le associazioni e la programmazione sono determinanti per consentire alla nostra città, a poco a poco, di ripartire. Chiediamo ai commissari di farsi promotori prima possibile di un incontro con le associazioni sportive e culturali, con il mondo del terzo settore per consentire l’utilizzo in sicurezza degli spazi aperti della nostra città e programmare le attività e le iniziative dei prossimi mesi».
A firmare però poi dovranno essere uffici ed i dirigenti rimasti in base alle norme vigenti.