Per D’Ippolito i controlli dei green pass alla fiera di San Biagio sarebbero potuti avvenire tramite i Puc

Annullamento della manifestazione per il problema di trovare un'altra associazione di volontariato con 30 associati già pronti e formati in poco tempo

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Dopo gli strali del gruppo consiliare di Fratelli di Italia inviati ad alcuni organi di stampa, anche il deputato dei 5 Stelle Giuseppe D’Ippolito attacca l’amministrazione comunale sulla mancata effettuazione della fiera di San Biagio.

«Per legge gli eventi all’aperto, tra cui le fiere, erano proibiti soltanto sino alla fine dello scorso gennaio», ricorda il pentastellato, «bastavano, secondo quanto scritto nel Piano di emergenza della Fiera, 30 addetti al controllo sul possesso della certificazione verde Covid-19. Ma, come il sindaco di Lamezia ha riportato nella sua ordinanza di addio all’evento, la sua amministrazione ha dovuto constatare l’assenza di questi “30 addetti al controllo”, con conseguente ripercussione “sul rispetto delle normative anti-Covid volte a contenere la diffusione dell’epidemia”».

Secondo D’Ippolito «Mascaro non ha mai provveduto ad attivare i Puc, che sono i Progetti Utili alla Comunità da realizzare con i percettori del Reddito di cittadinanza, introdotto grazie al Movimento 5 Stelle», reputando che questi avessero potuto controllare i green pass all’ingresso dei varchi, se non fosse che l’aggiornamento del piano di sicurezza non è stato scritto dal Comune ma da un tecnico esterno il quale specificava il 28 gennaio che tale gruppo «non può coincidere con i soggetti incaricati della security e safety, ma appartenere ad una squadra distinta e separata», e da qui il problema di trovare un’altra associazione di volontariato con 30 associati già pronti e formati in poco tempo, mentre l’attivazione dei Puc è legata ai tempi non celeri dei centri per l’impiego come già emerso il 21 gennaio.

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