Vincenzo Rimedio, vescovo emerito, cita la guerra in Ucraina per attaccare il tema del fine vita consenziente

A fronte di 1.239.423 firme raccolte per il referendum il vescovo contrappone il fatto che «il primo marzo sono stati uccisi 16 bambini dalle bombe russe: la guerra è massacro e barbarie nei confronti della vita».

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«La civiltà è umanità, la guerra è la sua deriva» reputa Vincenzo Rimedio, vescovo emerito, usando però la guerra in Ucraina per attaccare il tema del fine vita consenziente, che dopo la raccolta firme per il referendum senza esito per la bocciatura della corte costituzionale ora attende novità legislative da parte del Parlamento.

«A livello scientifico e tecnologico è evidente il progresso, di meno a livello antropologico: sia l’uomo che l’umano in varie circostanze sono sottoposti alla menomazione grave della loro dignità. Purtroppo, la considerazione della vita registra in non pochi casi una caduta del valore fondamentale di sussistenza della persona umana» sostiene Rimedio.

«Basta seguire le cronache quotidiane per farsi un’idea di questo dramma angosciante – la diffusione della morte non naturale ma ciecamente inferta – che oscura la civiltà. La creazione, nella mente di Dio, è finalizzata ad uno scopo di vita, e il Signore gode di tutte le sue creature, in particolare dell’uomo e della donna che sono “a sua immagine” come insegna la Bibbia», sostiene il vescovo, «la persona umana ha una vocazione, caratterizzata dalla coscienza, dalla razionalità, dalla libertà e dalla responsabilità. Dette prerogative fanno di lui un essere non schiavo di istinti, di passioni, ma di promozione verso la consapevolezza dell’esigenza di pensare bene e di agire bene, che è sapienza».

Per Rimedio «non si può prescindere da alcuni valori per l’affermazione del vivere civile: si tratta di una visione costruttiva dell’esistenza, dell’educazione ai principi del vero umanesimo, che riconosce la dignità e i diritti inviolabili alla libertà e alla dignità di ogni essere umano. La civiltà, assieme al progresso, è soprattutto umanità, ricerca del bene comune, sete di giustizia e di eguaglianza e di rispetto profondo della vita. No all’ideologia dell’omicidio del consenziente proposta da qualche associazione», anche a fronte di 1.239.423 firme raccolte per il referendum cui il vescovo contrappone il fatto che «il primo marzo sono stati uccisi 16 bambini dalle bombe russe: la guerra è massacro e barbarie nei confronti della vita».

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