“Le amministrazioni comunali si facciano trovare pronte su dissesto idrogeologico, fognature e depurazione”

Sono 800 i milioni messi a disposizione dal governo per interventi contro il dissesto idrogeologico e 600 i milioni per investimenti relativi a fognature e depurazione

«Sono 800 i milioni messi a disposizione dal governo per interventi contro il dissesto idrogeologico e 600 i milioni per investimenti relativi a fognature e depurazione. Dopo il via libera in Conferenza Stato-Regioni a due tasselli fondamentali della Missione 2, componente 4, del PNRR, finalizzata alla tutela del territorio e della risorsa idrica, i comuni hanno la possibilità di aderire a due importanti linee di finanziamenti a partire da metà maggio. Le amministrazioni comunali si facciano trovare pronte». A dichiararlo è Mimmo Gianturco di Fratelli d’Italia.

«L’obiettivo degli 800 milioni oggetto di un Decreto su cui è stata sancita un’intesa in Conferenza Stato-Regioni – afferma Gianturco – è quello di mettere in sicurezza il territorio dal rischio frane, sempre più frequenti a causa delle alluvioni, e per ridurre e prevenire gli allagamenti. Gli investimenti riguarderanno interventi di ripristino di strutture e infrastrutture pubbliche danneggiate per la riduzione del rischio residuo».

«Un altro Decreto su cui in Conferenza Stato-Regioni si è registrato il parere favorevole delle Regioni – continua – definisce i criteri di riparto di 600 milioni che serviranno per ristrutturare la rete fognaria e le strutture di depurazione, in molti casi obsoleti o addirittura assenti, puntando sull’innovazione e cercando anche di consentire, dove possibile, la trasformazione degli impianti di depurazione in ‘fabbriche verdi’ per permettere il recupero di energia e fanghi e il riutilizzo delle acque reflue depurate per scopi irrigui o industriali. Investimenti necessari – conclude Gianturco – anche per far fronte alla sentenza della Corte europea di giustizia che ha condannato l’Italia per non aver rispettato una serie di obblighi imposti dalla direttiva Ue sulle acque reflue».