Associazioni ambientaliste invitano l’amministrazione lametina a posticipare lo sfoltimento degli alberi

Si chiede di rinviare di alcuni mesi, per consentire il completamento del ciclo riproduttivo di tutte le specie ornitiche presenti

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Le associazioni LIPU Birdlife Calabria, Lamezia Rifiuti Zero, Legambiente Lamezia, Italia Nostra, O.A. WWF Catanzaro, Marevivo Lamezia, Costa Nostra Curinga, Vitambiente Lamezia esprimono le proprie perplessità in merito all’operazione di taglio, potatura e rimozione di alcuni alberi lungo alcune vie cittadine.

A partire da lunedì inizierà un’operazione di potatura di alberi lungo alcune vie cittadine

Nell’ordinanza pubblicata venerdì si parla di «necessità di disporre affinchè siano tagliate e rimosse le piante pericolanti e quelle che si protendono e/o invadono le sedi viarie e le aree ad uso pubblico del territorio comunale, o che generano condizioni di pericolo per persone, manufatti e viabilità e siano regolate le siepi vive e siano tagliati rami delle piante che si protendono in modo da non restringere o danneggiare le sedi stradali».

Secondo le associazioni però «tali operazioni sono da evitare in questo periodo, infatti, molte specie ornitiche sono impegnate con la seconda nidiata, dedite ad allevare i pulli, prole inetta, incapace di sopravvivere all’eventuale distruzione del nido o al disturbo arrecato dalle operazioni motivo dell’ordinanza, provocando così, grave danno alla biodiversità urbana».

Si cita anche la Legge n. 157/1992 – “Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma”, che recepisce la Direttiva Uccelli 79/409/CEE sulla tutela dell’avifauna selvatica, poi sostituita dalla 2009/147/CE, che stabilisce all’art.3, il divieto di uccellagione “vietata in tutto il territorio nazionale ogni forma di uccellagione e di cattura di uccelli e di mammiferi selvatici, nonché il prelievo di uova, nidi e piccoli nati”.

La Direttiva Europea 2009/147/CE stabilisce inoltre, all’art.1 comma 2 che “si applica agli uccelli, alle uova, ai nidi e agli habitat”, All’art. 5 fa divieto al comma a) “di ucciderli o di catturarli deliberatamente con qualsiasi metodo”; al comma b) “di distruggere o di danneggiare deliberatamente i nidi e le uova e di asportare i nidi”; al comma d) “di disturbarli deliberatamente in particolare durante il periodo di riproduzione e di dipendenza quando ciò abbia conseguenze significative in considerazione degli obiettivi della presente direttiva.”

Si contesta all’amministrazione che «nel contesto urbano gli alberi e le aree verdi rivestono un ruolo fondamentale per il nostro benessere sociale ed economico. Le piante oltre a produrre ossigeno, riducono l’inquinamento (filtrando le polveri sottili), assorbono l’anidride carbonica (contribuendo a ridurre l’effetto serra), schermano il rumore e migliorano il microclima. Un quartiere ricco di verde aumenta il valore degli immobili e migliora il nostro benessere psicofisico. Per quanto esposto, considerato che il periodo di riproduzione dell’avifauna (inizio marzo/fine agosto), è tuttora in corso nelle sue diverse fasi, chiediamo di voler interrompere qualsiasi intervento in atto sulle alberature dell’area in oggetto, e di posticiparlo di alcuni mesi, per consentire il completamento del ciclo riproduttivo di tutte le specie ornitiche presenti».

L’ordinanza per altro dava un periodo di inizio, lunedì 20 giugno, ma non specificava un termine, sebbene le indicazioni di affidamento alla Malgrado Tutto prevederebbero l’esecuzione nei 4 mesi di affidamento alla cooperativa iniziati il mese scorso.

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