La Fisascat Cisl Calabria si autoconvoca in Sacal contro il bando di assegnazione di 6 spazi commerciali

Si lamenta l'assenza di clausole sociali e requisiti di fatturato oltre il milione e mezzo, ma gli spazi commerciali solo nell'area di imbarco, non gli esistenti nell'area arrivi e partenze

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“La storia si ripete. Ancora una volta la Sacal affida un servizio in gestione senza prevedere le clausole sociali. Un modo di procedere inqualificabile, specie per una società a partecipazione pubblica”.  Il Segretario Generale Fortunato Lo Papa commenta così l’avviso di manifestazione di interesse per l’affidamento di spazi per la vendita di prodotti duty free nell’area airside dell’aeroporto di Lamezia Terme.

Un avviso sul quale la Fisascat ha molto da dire, tanto da chiedere più volte alla società un incontro. “Visto il silenzio che ne è seguito e visto che giovedì due marzo scadranno i termini per la partecipazione al bando”, Lo Papa si è autoconvocato con una delegazione di lavoratori per domani uno marzo dalle 10.

“Mancano totalmente clausole di salvaguardia del personale o altre misure che possano tutelare i livelli occupazionali – spiega il Segretario Generale – e questo comporta il concreto rischio di perdita del posto di lavoro per il personale che attualmente è impiegato nello scalo con la conseguente dispersione delle professionalità acquisite in un momento storico così delicato”.

“Parliamo di famiglie monoreddito, di lavoratori impiegati nello scalo anche da 20 anni e che ora rischiano di dovere andare a casa con scarse probabilità di trovare un nuovo spazio nell’attuale scenario occupazionale. Quella che si sta portando avanti insomma rischia di essere una vera e propria macelleria sociale”.

Ma non solo. Nel bando viene richiesto come prerequisito per i partecipanti un “fatturato annuo medio riferito agli ultimi tre esercizi finanziari 2020-2021-2022 pari ad almeno 1.500.000 euro”.  Una cifra importante che difficilmente le aziende calabresi riescono a coprire e che le vedrà quindi escluse. “Vogliamo sapere – afferma Lo Papa – perché siano stati posti dei requisiti che si sa essere difficili da possedere per le nostre imprese e perché nel bando manchino le clausole  di salvaguardia per gli attuali lavoratori. Fino ad ora il confronto è stato evitato e giunta l’ora – conclude – che la Sacal capisca che le organizzazioni sindacali non possono essere ignorate e la dignità dei lavoratori calpestata!”

Il bando parla però di 6 spazi commerciali nell’area di imbarco, non degli esistenti nell’area arrivi e partenze, specificando anche “essere in grado di predisporre l’organizzazione necessaria per la gestione dell’attività da dimostrare attraverso almeno 1 punto vendita presente su scali aeroportuali internazionali, in Italia o all’estero, e/o altre strutture commerciali complesse ad alta frequenza di pubblico e con orari similari a quelli degli scali aeroportuali (es. Stazioni ferroviarie, autostrade, centri commerciali ovvero altre strutture assimilabili)”.

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