Sui fondi non spesi per carenze di domande o di efficacia dei rimborsi si schiera anche Rosario Piccioni

"Il Comune di Lamezia ha rimandato indietro, tra due diversi finanziamenti, oltre 150.000 euro per incapacità di spesa nei tempi previsti", sostiene Piccioni, ma gli atti dicono però che si è liquidato quanto di competenza.

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Dopo Mimmo Gianturco, anche Rosario Piccioni come consigliere di opposizione prende atto che ci sono delle risorse nel tema sociale non spese per mancanza di domande ma accusa l’amministrazione comunale di ciò.

«Il Comune di Lamezia ha rimandato indietro, tra due diversi finanziamenti, oltre 150.000 euro per incapacità di spesa nei tempi previsti», sostiene Piccioni, ma gli atti dicono però che si è liquidato quanto di competenza.

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«Per quanto riguarda il bando sui centri estivi 2022 del Dipartimento Pari Opportunità e Famiglia del governo, per il quale il nostro Comune era risultato beneficiario ad agosto dello scorso anno di un finanziamento ministeriale di oltre 70.000 euro, pochi giorni fa abbiamo restituito al governo oltre 40.000 euro», ricorda il consigliere di Lamezia Bene Comune, sostenendo che «non solo si rimandano indietro risorse per l’incapacità del Comune di spenderle, ma si mettono nei guai associazioni e realtà del terzo settore della nostra città che sono risultate beneficiarie e hanno già svolto attività a favore di tanti ragazzi e famiglie. Ci sono associazioni della nostra città, portate avanti con passione e competenza da valenti professionisti, che in tanti casi hanno anticipato le risorse per avviare progetti e attività nei tempi utili e soprattutto per non deludere le aspettative di ragazzi e famiglie. E oggi, oltre al danno, si trovano di fronte alla beffa di rischiare di non vedere solo un minimo rimborso per le spese già sostenute. Di fronte a ritardi sempre più evidenti, nelle scorse settimane, dopo ripetute sollecitazioni, ho chiesto la convocazione della commissione consiliare competente per affrontare le problematiche: come al suo solito, l’amministrazione Mascaro ha minimizzato dicendo che non si sarebbero persi fondi».

L’atto amministrativo, di fatti, certifica che le associazioni hanno visto riconosciuto quanto previsto dalla rimodulazione, perdendo un solo mese di attività (il bando dava come progetti ottobre, la rimodulazione novembre).

A distanza di mesi dal bando emanato da via Perugini, secondo Piccioni «c’erano tante e tante possibilità per spendere il finanziamento ottenuto. Basta dare un’occhiata a quello che ogni cittadino può leggere sul sito del dipartimento politiche per la famiglia: dall’acquisto di bus per trasporto minori alla realizzazione di interventi strutturali che poi sarebbero potuti rimanere per sempre alla comunità, come la ristrutturazione di aree o di parchi gioco», il che avrebbe previsto spese da parte del Comune e non un bando verso le associazioni di cui oggi Piccioni lamenta la liquidazione minore.

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Anche Piccioni, come Gianturco, ha poi scoperto ora come il Comune di Lamezia «ha restituito quasi 110.000 euro alla Regione Calabria per somme non utilizzate nel 2020 nell’ambito delle risorse a sostegno dei nuclei familiari in difficoltà a seguito dell’emergenza Covid: il tutto a danno di tante famiglie in difficoltà che avrebbero potuto beneficiarne», ma anche in questo caso il dato era noto, essendo già previsto nel bilancio 2021, e successivo alla carenza di domande finanziate.

Nonostante ciò si annuncia «una nuova convocazione della commissione affinché si faccia chiarezza, non nascondendo i problemi ma con la trasparenza e la serietà che dobbiamo ai ragazzi, alle famiglie, alle associazioni che hanno lavorato e lavorano in un ambito fondamentale per la nostra comunità».

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