Nel fine settimana sit in del Comitato “Difendiamo la Costituzione” di Lamezia Terme contro l’autonomia differenziata

Sabato dalle 17 alle 21  e domenica dalle 10 alle13, sull’isola pedonale di corso Giovanni Nicotera

Più informazioni su

Il Comitato “Difendiamo la Costituzione” di Lamezia Terme ha organizzato questo fine settimana (sabato dalle 17 alle 21  e domenica dalle 10 alle13), sull’isola pedonale di corso Giovanni Nicotera, un Sit – In di protesta contro l’Autonomia differenziata approdata in parlamento, contestando sia “voluta dalla Lega e dal  governo Meloni, con la manifesta e ipocrita complicità di tutti i parlamentari meridionali dei partiti che sostengono il governo.

Il Ddl sull’Autonomia, già approvato dal Senato il 23 gennaio 2024, sarà all’esame della Camera dei deputati giorno 29 aprile per la discussione ed eventualmente per l’approvazione definitiva, se non interverrà un qualche rinvio o un opportuno quanto auspicabile ripensamento.

L’iniziativa del sit-in in piazza, che segue all’interessante e partecipato dibattito pubblico di Venerdì 19 nel salone del Seminario vescovile (già organizzato dal Comitato), vuole essere un ulteriore forte momento di sensibilizzazione dell’opinione pubblica lametina sui danni irreparabili che questa sciagurata riforma comporterà per l’Italia e, soprattutto, per il Meridione e la Calabria in particolare.

I cittadini tutti, di qualsiasi estrazione sociale e politica, debbono correttamente essere informati  che con l’Autonomia differenziata si avrà la frammentazione del Paese e la divisione della Repubblica che  l’art.5 della Costituzione ribadisce essere una e indivisibile. Tutti debbono sapere che questa riforma, contrariamente alle deboli motivazioni che le forze politiche governative adducono per giustificare la svendita del Meridione, avrà come obiettivo non un ragionato decentramento amministrativo, ma lo smantellamento di una politica unitaria, solidale ed egualitaria.

Essa mira ad attribuire, soprattutto alle Regioni del Nord, un’ampia potestà legislativa  esclusiva su 23 materie, tra le quali l’Istruzione, la Sanità,  i Trasporti, l’Ambiente, etc.  e con esse la possibilità di trattenere, per l’erogazione dei relativi servizi, buona parte delle entrate fiscali riscosse sui loro territori, sottraendole al gettito erariale nazionale per cui lo Stato, per far fronte alle prestazioni delle restanti Regioni non differenziate, sarà costretto ad ampliare ulteriormente il debito pubblico di bilancio”.

Si ricorda come “la Conferenza Episcopale Calabra, come tutte le altre Conferenze regionali, ha manifestato tutta la sua contrarietà e preoccupazione e ha definito l’autonomia differenziata “un progetto fortemente divisivo che rompe la solidarietà e che è destinato a far aumentare il divario civile esistente tra il Sud e il resto del Paese”. Richiamando l’economista Gianfranco Viesti, ha fatto propria la sua definizione nel ritenere questa riforma una “secessione dei ricchi”.

Più informazioni su