In attesa di conferme o nuove nomine ufficiali da parte del sindaco, i conti delle partecipate analizzati in commissione consiliare

Entro fine mese possibili cambi per Lameziaeuropa e Sacal, legati ai bilanci delle stesse società con i cda in scadenza.

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Mancando le relazioni in consiglio comunale sulle partecipate da parte dei rappresentanti nominati dal Comune (ancora vigenti le indicazioni della terna commissariale), delle stesse si è discusso a filo di numero legale in commissione consiliare con l’assessore Gianfranco Luzzo, che in giunta ha apposita delega.

La razionalizzazione delle quote, approvata dalla giunta Mascaro il mese scorso confermando quelle già possedute in Sacal, Multiservizi e Lameziaeuropa (l’Ente Fiera continua ad essere una società fantasma nè chiusa ma neanche attiva), è uno degli atti che dovrà essere parte del bilancio di previsione da approvare entro la fine del prossimo mese, ma la carenza di personale in via Perugini comporta anche l’assenza della possibilità di effettuare il controllo analogo richiesto da normative e regolamenti.

Luzzo parte dai debiti e crediti milionari che hanno portato la Multiservizi ad un concordato in Tribunale, «la cui approvazione a marzo ha conseguenze anche sulla tenuta economica dell’ente comunale» rimarca l’assessore, «ma se nella sostanza si è sistemato tutto nella forma ci saranno passaggi diversi da dover seguire».

Dopo che la terna commissariale non aveva approvato il relativo bilancio 2018 (con allegata discussione sull’accantonamento previsto nel bilancio comunale ed il rischio dissesto non arrivato), il 9 marzo 2020 la partecipata di via della Vittoria è stata ammessa alla procedura di concordato preventivo in continuità, mentre il 31 marzo ha presentato all’ente comunale il progetto di bilancio 2019 che prevede di destinare l’utile di esercizio pari a 21.538.393 euro a copertura della perdita esercizio 2016 (pari ad 313.405), della perdita esercizio 2017 (pari a 871.839) e della perdita 2018 (pari ad 20.353,149).

Situazione non più rosea è quella della Lameziaeuropa, che a fronte di 2 dipendenti ha un consiglio di amministrazione composto da 5 persone, ed in carico importanti pratiche per lo sviluppo dell’area industriale lametina, la quale non ha molta fortuna con le società partecipate pubbliche vedendo anche le situazioni di Corap e Fondazione Terina.

«Nella fase attuale che stiamo vivendo, il potenziale rilancio dell’ente dipende inizialmente da un risanamento dei conti», precisa Luzzo, «ma dati i vincoli esistenti e la crisi in atto non avverrà già da questo bilancio». Inoltre il bilancio 2018 evidenzia una perdita di 244.156 euro, che data l’impossibilità di copertura nell’esercizio medesimo, è stata riportata a nuovo determinando, in tal modo, una ulteriore riduzione, rispetto all’anno precedente, del patrimonio netto a 2.750.457 euro. La relazione comunale rimarca come da Lameziaeuropa si sia negli ultimi 2 anni anni richiesta una ricapitalizzazione ai soci pubblici, il che sarebbe costato alle casse comunali lametine 855.604 euro per mantenere il 28,52% attuale, aspetto su cui la terna commissariale nei 2 anni di gestione ha sempre posto il proprio diniego (ed anche la Provincia targata Sergio Abramo aveva avanzato più di una critica e perplessità), non tralasciando anche una posizione debitoria sul fronte tributario della società nei confronti del Comune.

Su Sacal più che sui conti (gli ultimi bilanci hanno chiuso in positivo, 48.824 nel 2017 e 777.674 nel 2018, ma ora dovrà chiudere quello relativo al 2019 in una condizione di quasi totale fermo aziendale, tra attività dirette ed indotto, perché uno scalo senza passeggeri non dà fatturato per le attività interne) la discussione è sulla rappresentanza: entro fine mese sarà approvato il bilancio e rinnovato il cda (il sindaco Mascaro ha già dichiarato l’intenzione di nominare un imprenditore lametino come rappresentante del Comune), e dopo la vicenda dei mancati cofinanziamenti per l’aerostazione lametina è di attualità il ruolo che il Comune ha avuto all’interno del cda e nell’interlocuzione con gli enti.

Luzzo su tale ambito sottolinea che «si era ipotizzato anche di parlare di aumento di capitale, posizione possibilistica su cui si erano trovati concordi Comune e Regione valutando però quale sarebbe stato il reale impatto. Su tale ipotesi non si è poi andati oltre nella discussione, ed ora sarà il prossimo consiglio di amministrazione a dover decidere come agire».

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