Per Deborah Chirico servono distinguo sugli interventi per immobili abusivi, ma giusti quelli lametini

La componente della segreteria provinciale Partito Democratico esprime una doppia visione sulla tematica che ha coinvolto anche Lamezia Terme come commissariamento della Regione

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Continua il filo di reazioni, più politiche che nella sostanza, sulla della decisione assunta dalla Regione Calabria in merito ai casi di abusivismo edilizio riscontrati in 30 comuni calabresi.

Per quanto riguarda il territorio di Lamezia Terme, Deborah Chirico della segreteria provinciale Partito Democratico, reputa che «le questioni implicate a tale fenomeno, soprattutto nel nostro territorio, hanno assunto una particolare gravità e complessità in relazione ad aspetti tecnici urbanistici, territoriali e giuridici. Talvolta non è soltanto il malcostume e la non osservanza delle regole la ragione di questi comportamenti, ma è un bisogno sostanziale di una casa, in capo a soggetti o nuclei familiari poco abbienti. Serve, pertanto, una strategia politica che identifichi le differenze tra i contesti e sappia diversificare le proprie modalità di intervento».

Secondo la Chirico «l’annosa problematica dell’edilizia abusiva non deve limitarsi, quindi, ad annunci o demolizioni propagandistiche, ma è necessario formulare una politica di lungo periodo che associ una pragmatica consapevolezza dello stato dei territori a chiare scelte strategiche». Nonostante tali premesse si lamenta che «il sindaco Mascaro parla di interlocuzione con la Procura della Repubblica, ma sa bene che il primo Ente investito alla salvaguardia edilizia sul territorio è il Comune. Si assiste, purtroppo, da molti anni nel nostro territorio ad una generale impasse con l’assenza totale di piani di recupero efficaci e capaci di inserirsi negli specifici ambienti insediativi. Purtroppo, a Lamezia, il fenomeno dell’abusivismo ha devastato interi quartieri, ed i danni cagionati da allacci abusivi al sistema fognario ed idrico hanno contribuito in modo determinante all’attuale dissesto degli impianti stessi di per sé già datati e malfunzionanti. Viviamo in una città in cui alcuni tratti stradali sono stati deviati oppure è stato impossibile costruirli proprio per la presenza di immobili abusivi preesistenti, di muri di recinzione e sostegno a terreni in cemento armato, di opifici industriali o ruderi non abbattuti, etc».

Date le premesse, però, le conclusioni sono diverse sostenendo che «il Partito Democratico accoglie positivamente la misura adottata dalla Giunta regionale, ritenendola un utile strumento se effettivamente si avvia una proficua collaborazione e dialogo tra le forze politiche ed istituzionali. È l’occasione per formare un tavolo di confronto tecnico che affronti tali questioni, per quanto politicamente e proceduralmente complicate, e trovi soluzioni concrete superando tutti i nodi che stanno all’origine dell’insuccesso e dello stallo delle politiche recenti e del passato».

 

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