Ufficiali le dimissioni dalla giunta Mascaro di Caglioti e Puteri

Lasciano il vicesindaco e l'assessore al bilancio.

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    Date come imminenti, son arrivate ora anche ufficialmente le dimissioni del vicesindaco Francesco Caglioti (che aveva anche le deleghe agli affari generali e legali, società partecipate.) e dell’assessore al bilancio, tributi, programmazione finanziaria, patrimonio, Chiara Puteri.
    Intanto, con le dimissioni protocollate, si palesa il problema che entro fine mese si dovrebbe approvare il bilancio 2016, ma senza un assessore al ramo che lo rediga. Al netto dei 20 giorni che potrebbe poi intimare il Prefetto, il «non siamo pronti» ammesso dal sindaco Mascaro con la giustificazione che «anche gli altri comuni della Provincia non sono pronti» non fa comunque ben sperare.

    L’ottimismo del sindaco Mascaro di poter continuare con l’attuale giunta nonostante la divergenza di vedute sulla tenuta dei conti del Comune ha comportato che tanto l’assessore al bilancio, Puteri, che il vicesindaco, Caglioti, abbiano ora fatto un passo indietro rispetto all’impegno preso a giugno dello scorso anno.
    Nelle proprie dimissioni le prese di posizioni son infatti chiare: immutata la stima, ma diversa la visione della realtà cittadina rispetto al sindaco.
    Secondo la Puteri «vi sono difficoltà e diversità di vedute  insormontabili; le logiche politiche hanno spesso limitato lo svolgimento dell’azione amministrativa o impedito la realizzazione degli indirizzi politici, che pure sono stati, in ogni modo, da parte mia espressi. Mi sono battuta per il risanamento finanziario, per la correttezza dei conti, per il riordino del patrimonio, la ristrutturazione dei servizi a domanda individuale, la revisione della toponomastica, il rilancio delle entrate, l’aggiornamento di regolamenti risalenti a 30 anni or sono, l’introduzione di altri finalizzati a dare trasparenza  e legalità all’attività amministrativa. Ma non ho visto quella condivisione ed unità di azioni e di obiettivi necessari all’ottenimento di risultati concreti ed apprezzabili  in questo, purtroppo disastrato, Ente. Non ho visto , se non in poche persone, un reale sostegno alla mia azione».
    L’ex assessore sottolinea che «me ne vado perché non condivido il generale modo poco incisivo di amministrare la cosa pubblica, non vedo la reale volontà di cambiamento, la svolta epocale alla quale avrei voluto partecipare. Non mi interessa “tirare a campare” tra logiche e meccanismi politici  che non mi appartengono e che non credo utili alla città, tra inefficienze amministrative radicate che nessuno ha reale interesse a combattere».
    L’ex vicesindaco rimarca invece come «non voglio che il mio diverso approccio riguardo alle tematiche politiche e rispetto all’apparato burocratico del comune possa in qualche modo essere di intralcio alle linee che, con grande coraggio e caparbietà, hai adottato nel tuo agire amministrativo», sostenendo però che «non sarebbe giusto continuare ad occupare una posizione di prestigio e di visibilità, un incarico retribuito, un ruolo che è in quota al gruppo civico di “Lamezia Unita” senza quella giusta e necessaria serenità che del resto, per un insieme di cause politiche e personali, oggi non ho più».

    g.g.

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