Pioppo secolare abbattuto a Jacurso per messa in sicurezza del muro in località Castanò, insorge la minoranza foto

I Consiglieri Comunali Gianluca De Vito, Salvatore Vonella e Marco Catozza esprimono in una lettera aperta alla cittadinanza la propria contrarietà

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I Consiglieri Comunali Gianluca De Vito, Salvatore Vonella e Marco Catozza esprimono in una lettera aperta alla cittadinanza la propria contrarietà a seguito del taglio di un albero secolare sito in piazza la Cona, nell’ambito di lavori di messa in sicurezza del muro di località Castanò, un pioppo avente oltre 150 anni per il quale nella documentazione tecnica non era previsto l’abbattimento.

Il gruppo consiliare SiAmo Jacurso lamenta che «la vicenda che ha avuto ad oggetto l’abbattimento del Pioppo secolare ci ha toccati da vicino, perché tutti noi ci siamo chiesti se davvero tale scelleratezza fosse indispensabile e soprattutto inevitabile per un simbolo della nostra storia e della nostra comunità. Come gruppo di minoranza consiliare, per fugare ogni dubbio e per rispondere alle istanze dei numerosi concittadini, abbiamo provveduto a richiedere tutta la documentazione esistente che ci ha rivelato una realtà ben differente da quella che ci si è affrettati di descrivere online, probabilmente resasi necessaria dallo sdegno della cittadinanza di fronte ad una scelta illogica e certamente non necessaria».

Secondo l’opposizione «tutti rimarranno stupiti, così come lo siamo stati noi, dallo scoprire che, sorprendentemente, non solo nello stato di fatto ma anche nello stato di progetto e nella relazione tecnica illustrativa dei lavori di messa in sicurezza del muro di località Castanó, il Pioppo è sempre presente. Esso è parte integrante e sostanziale dell’opera definitiva, anche per i motivi connessi alla stessa sicurezza dell’area. Evidentemente l’amministrazione comunale è stata informalmente raggiunta dalla volontà della ditta che esegue i lavori di abbattere l’albero (non v’è nulla di scritto), poiché altrimenti non si spiegherebbe quanto trasmesso dal direttore dei lavori con la lettera del 27/01, nella quale lo stesso, in quattro righe, spiega che nonostante la volontà dell’amministrazione di salvaguardare l’eventuale taglio dell’albero (da questo passaggio si evince come l’amministrazione comunale fosse già a conoscenza della volontà del taglio del Pioppo, prima della trasmissione di questa lettera) questo non poteva mantenersi perché ostacolava la realizzazione della paratia. Ebbene, la paratia era prevista fin dal principio, nel medesimo progetto in cui non era previsto in alcun modo l’abbattimento del Pioppo».

Si reputa così che «la lettera del direttore dei lavori altro non è che uno specchietto per le allodole, dal momento che, dopo soli tre giorni dalla trasmissione della stessa, l’albero viene abbattuto nell’inerzia totale dei nostri amministratori. Si noti bene come il sindaco e l’amministrazione comunale non abbiano assolutamente fatto nulla per fermare tale scempio: non c’è traccia, infatti, di soluzioni alternative, non è stata neanche approvata una variante progettuale che non prevedesse più l’albero e soprattutto non si comprende per quale motivo lo stesso gruppo politico amministrativo, che aveva portato avanti la realizzazione dell’opera con il Pioppo secolare, non abbia fatto nulla per mantenerlo in vita tacendo dinanzi all’assurda decisione del suo abbattimento, senza evidentemente comprendere la gravità di ciò».

Non convince la minoranza neanche la versione di un’impossibile coabitazione tra lavori ed albero: «le giustificazioni rese su Facebook dalla amministrazione comunale di Jacurso in cui si fa riferimento prima all’esperimento di “ogni ipotesi di salvaguardare questo monumento naturale” e poi della “prospettiva che possa giungere a morte naturale entro poco tempo vista la recisione di molte radici in fase di realizzazione della paratia”. Tuttavia, non esiste agli atti alcuno studio alternativo, non si comprende chi e come lo abbia realizzato e non esiste neppure alcuna valutazione circa lo stato di salute dell’albero».

Si sostiene che «ciò che è certo è che gli alberi le radici le hanno sempre avute e quindi non può dirsi certo che sia stato sorprendente scoprirne l’esistenza durante l’esecuzione dei lavori, piuttosto, con molta probabilità, i lavori con l’abbattimento del Pioppo sono stati realizzati in modo molto più semplice».

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