Il gruppo consigliare “Libertà è Partecipazione” chiede un consiglio comunale contro l’autonomia differenziata

Si è aperto nel Paese un profondo dibattito che mette in evidenze le possibili conseguenze dell‘attuale testo del disegno di legge, così come è stato presentato e approvato dal Consigli dei Ministri e con il parere favorevole a maggioranza della Conferenza Stato-Regioni.

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Il gruppo consigliare “Libertà è Partecipazione” ha inviato nei giorni scorsi la richiesta di convocazione del consiglio comunale di Maida per esprimere la netta contrarietà al disegno di legge sull’autonomia differenziata, che prosegue il proprio percorso in Parlamento.

La richiesta, indirizzata al presidente del consiglio comunale e al sindaco, segue una serie di note stampa dello stesso gruppo consigliare a sostegno del documento sottoscritto da 57 sindaci di comuni in provincia e consegnato nelle scorse settimane al Prefetto di Catanzaro, Enrico Ricci; nel documento i primi cittadini firmatari esprimono la contrarietà e preoccupazione per quello che è ormai noto come DDL Calderoli.

«Unitamente a quanto già fatto da centinaia di comuni del Meridione – dichiarano i consiglieri di Libertà è Partecipazione – e da importanti Comuni della nostra provincia, tra questi, Lamezia Terme, Catanzaro e Marcellinara, riteniamo importante che anche il Comune di Maida approvi in consiglio comunale un atto che esprima contrarietà al disegno di legge sull’autonomia differenziata così come oggi appare formulato».

Si è aperto nel Paese un profondo dibattito che mette in evidenze le possibili conseguenze dell‘attuale testo del disegno di legge, così come è stato presentato e approvato dal Consigli dei Ministri e con il parere favorevole a maggioranza della Conferenza Stato-Regioni.

«Colpisce negativamente il parere favorevole espresso anche dal Presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto che, in questo modo, ha dimostrato di dare poca importanza alle necessità e alle priorità per la Calabria e i calabresi. Fondate infatti appaiono le preoccupazioni delle popolazioni delle regioni del Sud che continuano a subire il dramma di un divario sociale sempre più accentuato rispetto alle regioni del resto d’Italia e in particolari settori strategici come istruzione, sanità e politiche sociali», sostiene Libertà è Partecipazione, che richiama nella relazione introduttiva il citato documento firmato da alcuni sindaci della provincia di Catanzaro, «un documento significativo in particolare nella parte dove si afferma “deve partire dalle comunità territoriali, la spinta a contrastare questo disegno di rottura, con una visione mirata in primo luogo alla difesa delle aree più svantaggiate e delle fasce sociali più deboli, per poter crescere tutti insieme, progettando la realizzazione di nuovi ponti e non l’innalzamento di nuovi muri”. E intanto prende sempre più piede una nuova proposta di iniziativa popolare che mira a modificare gli art. 116 e 117 della Costituzione con l’obiettivo di arginare gli effetti del disegno di legge Calderoli».

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