Il Covid-19 muta anche la vita amministrativa lametina, ma alcune scadenze iniziano ad avvicinarsi

Entro il 30 aprile da approvare il bilancio di previsione, un mese dopo il consuntivo

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L’emergenza Covid-19 muta, ma non sospende, anche la vita amministrativa lametina per la quale alcune scadenze iniziano ad avvicinarsi sebbene rimangano da chiarire metodi e possibilità di poter svolgere sedute ufficiali nella Sala Napolitano.

A meno di ulteriori proroghe, che date il contesto nazionale potrebbero anche non essere improbabili, entro il 30 aprile ogni ente locale dovrà approvare in consiglio comunale il bilancio di previsione per il triennio 2020-2022.

La giunta Mascaro da febbraio aveva iniziato ad approvare i primi tasselli, cui oggi ancora mancano gli ultimi (vedi approvazione della Tari e relativo piano economico proposto dalla Lamezia Multiservizi per quanto riguarda l’ampliamento delle zone coperte dalla raccolta differenziata porta a porta), e se venisse mantenuta come ultima data utile quella di fine mese questa dovrebbe essere la settimana in cui si dovrebbe dare l’ultima accelerata. Tra pareri dei revisori dei conti, passaggio in commissione o comunque giusto preavviso da dare ai consiglieri comunali per eventuali emendamenti (ma il margine di manovra, dato il piano di rientro in atto, negli ultimi anni è stato sempre più esiguo), la delibera di giunta dovrebbe essere licenziata almeno 20 giorni prima della data del consiglio comunale.

Data l’attuale situazione economica nazionale, che è andata ad incidere inevitabilmente anche su quella locale, verosimile che uno dei passaggi più delicati sarà quello relativo ai tributi, “benzina economica” per la macchina amministrativa di cui ogni amministrazione non può fare a meno: per quanto riguarda ciò che va ad interessare i redditi l’aliquota Irpef è stata approvata il 10 febbraio in giunta, mentre per i beni immobili rientrano direttamente ed indirettamente Imu (scomparsa la Tasi da questa annualità) e Tari (essendo la tariffa composta dai calcoli sia sui metri quadrati dell’abitazione che dal numero di occupanti).

Se per quanto riguarda l’imposta municipale unica le date indicate a livello nazionale per le due rate son quelle del 16 giugno e 16 dicembre (come ricordato anche nell’atto con cui si è anticipato di un mese l’arrivo della prima parte di finanziamenti dovuti al fondo di solidarietà nazionale), per la tariffa del servizio relativo ai rifiuti bisognerà attendere le scelte di giunta e consiglio comunale (nella precedente esperienza amministrativa si era arrivati a 5 rate con scadenze il 30 dei mesi di marzo, maggio, luglio, settembre e novembre, permettendo anche il pagamento in unica soluzione entro il 30 giugno). Su alcune scelte poi inciderà anche la riorganizzazione a livello sovracomunale, che riguarda sia il settore rifiuti che quello idrico.

Superato tale scoglio, entro il 31 maggio si dovrà approvare il rendiconto di esercizio del 2019 (precedentemente fissato al 30 aprile, ma prorogato anche in questo caso per tutti gli slittamenti nazionali), aspetto che in questo versante dovrebbe essere più tecnico che politico riguardando per lo più l’ultima annualità di gestione commissariale (biennio in cui raramente si sono rispettate le date limite per approvare quanto dovuto).

Oltre al rispetto delle normative, l’essere ligi al proprio dovere per l’amministrazione comunale dovrà essere un must have anche per presentarsi con le carte in regola in commissione ministeriale (inizialmente l’appuntamento era previsto per inizio maggio, ma quindi slitterà di almeno un mese) cercando di riuscire a strappare l’agognata approvazione del piano di assunzioni per dare una boccata d’ossigeno alla macchina comunale. Il coronavirus ha complicato ulteriormente un 2020 già non facile di suo per via Perugini.

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