Un indirizzo di posta elettronica istituzionale dedicato alle politiche giovanili proposto in commissione

Per raccogliere proposte e segnalazioni da poter poi discutere nella relativa commissione di pertinenza mensilmente (al netto di una scrematura che porti in discussione quanto realmente di competenza del Comune).

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Nella sala consiliare lametina si rispolvera l’idea della commissione giovanile, che sebbene possibile non si è mai insediata nelle ultime amministrazioni, partendo dalla creazione di una casella di posta elettronica istituzionale dedicata per raccogliere proposte e segnalazioni da poter poi discutere nella relativa commissione di pertinenza mensilmente (al netto di una scrematura che porti in discussione quanto realmente di competenza del Comune).

Una casella mail per le politiche giovanili diversa da quella del protocollo, per evitare di intrecciare il flusso in arrivo all’interno di via Perugini, ma dedicata a pareri esterni che possano portare il punto di vista di una fascia di cittadinanza non ancora inserita nel corpo elettorale, e per certi versi distante dalla discussioni fuori dalla campagna per le votazioni, o che magari per target di età non è rappresentato in consiglio comunale. In qualche caso, come in occasione del ritorno a scuola dopo la pandemia, gli studenti hanno avuto un confronto con le istituzioni, ma mai una canale di comunicazione strutturato ed organico dedicato.

Sui risvolti tecnici l’assessore Luisa Vaccaro ha assicurato di aver ricevuto rassicurazioni sulla fattibilità da parte degli uffici (creare un nuovo indirizzo per il dominio @comune.lamezia-terme.cz.it), ma rimane il problema di come strutturare il tutto in un mondo digitale che si evolve in modo veloce e che ha un target di riferimento differente rispetto ai consiglieri comunali. Sito internet e due profili social esistenti per il Comune ad oggi non hanno riscontri pratici sulla reale pervasività sulla generazione Z (nati tra il 1997 e il 2012), anche per l’impossibilità di avere una strategia digitale sufficiente ed efficiente per carenza di personale e competenze, non potendo neanche affidarsi all’esterno per vincoli economici. Problemi che, per altro, non sono da meno anche per le società partecipate lametine.

 

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