“Eccoci di fronte al fallimento plastico del civismo”

Il Pd lametino accusa di scarso dinamismo politico il primo cittadino in carica

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«Lamezia è ferma perché la politica ha lasciato Palazzo Campanella, ha lasciato il posto ad un civismo aggressivo in campagna elettorale, ma remissivo nella sua azione amministrativa», lamenta la segreteria del Partito Democratico di Lamezia Terme, lamentando che «Gioia Tauro chiede aiuto al governo per la gravissima situazione amministrativa che vede una carenza di personale importante (perché Lamezia no?), Reggio Calabria batte cassa per il suo aeroporto dello Stretto … e Lamezia l’aeroporto non ce l’ha? Lamezia dormicchia, concede suoli pubblici qua e là, riunisce le commissioni (ma il consiglio no, non è ancora prudente) e aspetta che qualcosa accada».

Si lamenta «assenza totale di guida politica, di visione della città, di capacità di essere, insieme ad altri, protagonisti di un cambiamento. Lamezia non parte ed è sola! Più sola che mai, isolata dal suo stesso governo cittadino, ripiegato forse a risolvere fatti e fatterelli tutti interni ad una maggioranza che fa già acqua da tutte le parti».

Secondo il Pd «non ci resterà altro che scaricare campanilisticamente responsabilità su altri quando invece è la nostra rappresentanza politica che, a tutti i livelli, mostra continuamente inadeguatezza e isolamento, pochezza amministrativa e incapacità direzionale. Eccoci di fronte al fallimento plastico del civismo, soprattutto se “esasperato” come ci sentiamo di definire quello praticato dal nostro Sindaco in carica». Pensare che a novembre il Pd aveva candidato a sindaco proprio un rappresentante del mondo civico, non arrivando poi al ballottaggio.

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