L’unico dirigente medico cambia azienda, chiude la medicina dello sport a Lamezia Terme

L'elenco di servizi ambulatori senza personale fornito dal consigliere Anna Caruso

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«La carenza di personale è il problema più grave che si riscontra nella sanità pubblica; tanti gli operatori che cessano la loro attività lavorativa andando in quiescenza e poche, se non del tutto assenti, le assunzioni», constata il consigliere comunale Anna Caruso, «reparti e servizi che oggi fanno il possibile per coprire i turni e accogliere i malati – cercando nei limiti del possibile di mantenere un livello di assistenza adeguato -, si scontrano con scelte scellerate di chiusura o depotenziamento di ambulatori e/o strutture, senza che ci si preoccupi di “sostituire” o “tamponare” le emergenze che la situazione attuale propone».

Per quanto riguarda la situazione lametina si lamenta come «i servizi (rectius disservizi) ambulatoriali di Cardiologia, da 24 ore settimanali di attività ambulatoriale siano passate a zero; l’ambulatorio di ortopedia, che fino a qualche anno fa disponeva di 3 medici, per un carico di 50 ore settimanali, è passato a 6 ore con un solo medico; il servizio ambulatoriale di dermatologia, che fino a qualche anno fa era punto di riferimento per tanti pazienti (anche fuori provincia) ad oggi è completamente chiuso», ed in ultimo «il venir meno dell’ambulatorio di Medicina dello Sport. Con il trasferimento dell’unico Dirigente medico, contrattualizzato presso un’altra azienda, a Lamezia si è completamente chiuso il servizio di Medicina dello Sport che in questi lunghi anni è stato un fiore all’occhiello dell’azienda sanitaria e che fornisce un importante servizio di medicina preventiva».

Si ricorda come «l’ambulatorio è da sempre al servizio delle Società sportive di tutto il comprensorio oltre che di quella numerosa popolazione sportiva fatta soprattutto di giovanissimi mini atleti che si affacciano all’attività sportiva e, che per la loro preventiva sicurezza hanno non solo l’obbligatorietà, prevista per legge, ma la necessità di tale servizio che da qualche mese l’ASP non garantisce al territorio».

Si chiedono così maggiori assunzioni, ma il piano del fabbisogno ed un dissesto dichiarato nel 2019 vanno in altra direzione.

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