Salvatore De Biase sollecita l’apertura della casa dei vini, ma per il Comune lo stabile non ha i requisiti

Per l'ex museo della memoria spiegato mercoledì che saranno necessari nuovi affidamenti tecnici per andare oltre all’uso civile originale.

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«Chi e cosa impedisce l’apertura della Casa dei Vini, destinata per l’intera Calabria, collocata nella nostra città?» chiede Salvatore De Biase, ex presidente del consiglio comunale che in precedenza nelle vesti di amministratore regionale dell’Enoteca Calabrese aveva ottenuto dalla Regione la possibilità di avere un punto espositivo all’inizio del centro storico di Sambiase.

Si fa riferimento ai locali acquisiti attraverso la delibera comunale n° 403 del 14-11-2013 avente ad oggetto la “concessione in comodato d’uso gratuito di 3 stanze dell’edificio adibito a ‘Museo della Memoria’, per l’allocazione della sede regionale dell’Enoteca “Casa dei Vini di Calabria”.

«Trasformare la ‘Casa dei Vini di Calabria’ in ‘Casa dei Vini di Lamezia»

Due anni fa lo stesso De Biase rimarcava come «su tutte le pareti, poste lateralmente nelle 4 stanze della struttura, sono stai collocati vari elementi espositivi per i vini, in ferro battuto e ramati, per una capienza complessiva di 350 alloggi per  bottiglie tra vini dolci, rossi, bianchi, e rosé. Inoltre, sono presenti tavolinetti di varie dimensioni (rotondi, rettangolari, a mezza luna, in ferro battuto, color rame, con ripiani e vetri fumé). Sulla parete esterna dell’Enoteca, è posta, sul portone di accesso, una targa in ferro ramato, illuminata da un faretto, recante la scritta ‘Casa dei Vini di Calabria’ e su quelle laterali sono collocate delle targhe in plexiglass riportanti la stessa scritta”».

Lodando la presenza di produttori premiati a vari livelli e la tradizione della lavorazione dell’uva in città, De Biase rimarca che «abbiamo una struttura atta ad ospitare la rappresentanza dei vini calabresi e rimaniamo ciechi e sordi ad ogni sollecitata necessità di sviluppo in un settore che comunque ci appartiene. Eppure la Calabria, registra riconoscimenti meritati che Lamezia deve saper cogliere, se vuole mantenere la sua centralità».

Per le strutture sportive lametine adeguamento delle tariffe d’uso in funzione dei nuovi bandi di gestione

Le risposte che cerca l’ex presidente del consiglio però sono state fornite mercoledì e non sono positive: lo stabile che sorge nei pressi della Chiesa Matrice, dopo i lavori effettuati tra il 2010 e 2012, ha riscontrato problemi di conformità all’uso non residenziale, nonostante per qualche evento sia stato aperto al pubblico in precedenti amministrazioni comunali.

Nella relazione dell’ingegnere Califano si cita anche una documento nell’ambito della normativa antincendio che ipotizzava un uso al massimo per 60 persone, ma senza che però lo stesso sia stato poi presentato e l’iter portato a termine. Saranno quindi ora necessari nuovi affidamenti tecnici per andare oltre all’uso civile originale.

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