Mimmo Gianturco e Rosy Rubino lasciano Fratelli d’Italia non escludendo l’ipotesi di un nuovo gruppo

Si punta il dito contro la gestione della dirigenza locale e del capogruppo Gallo, parlando di mancata opposizione netta alla linea di sindaco e maggioranza

Rosy Rubino e Mimmo Gianturco si sono dimessi da Fratelli d’Italia, contestando la posizione del partito in merito all’amministrazione comunale, non escludendo la creazione di un nuovo gruppo in consiglio comunale.

Dopo passaggi come la lettera a Babbo Natale, i mattoncini giocattolo portati nella sala Luisi in occasione della discussione sulle osservazioni al Psc, la mozione per l’italiano negli atti amministrativi già avanzata dal partito della Meloni in altre consigli comunali, conferenza stampa di Mimmo Gianturco e Rosy Rubino in un bar del centro per ribadire la propria posizione di opposizione alla guida della città.

«Io sono stato candidato nelle liste di Fratelli d’Italia nel 2019 a supporto del candidato a sindaco Ruggero Pegna, poi per incongruenze in alcune sezioni abbiamo avuto uno stop di un anno e siamo tornati in carica nel 2021», ricorda Gianturco, «nel corso del mandato al gruppo di centrodestra di Fratelli d’Italia ha aderito anche Rosy Rubino per proprie valutazioni politiche rispetto alla precedente candidatura in appoggio di Paolo Mascaro. Durante il periodo di sospensione però qualcosa è cambiato all’interno del gruppo di Fratelli d’Italia, diventando più accomodante nei confronti di maggioranza e sindaco».

Gianturco cita le commissioni, a cui lui però non sta partecipando da mesi, l’affidamento alla Green Light del servizio di pubblica illuminazione (parlando di ritardi nei documenti, deliberati e pubblicati però un mese prima della discussione in consiglio), lamentando «uno scollamento nel gruppo che vede me e Rubino voler mantenere una posizione di opposizione, in coerenza con la linea elettorale» parlando di «contrasti alla nostra linea politica, con un’accelerazione dell’ingresso di Antonio Lorena nel nostro gruppo mentre si stava seguendo l’iter di nuova indicazione del capogruppo. Il consigliere Lorena stesso ha avuto un primo periodo in cui non era chiaro se facesse parte di maggioranza o opposizione, stallo avallato da alcuni dirigenti del partito, arrivando così alla manovra che ha portato la conferma di Gallo a capogruppo più affine alle posizioni di maggioranza».

Si accusa Gallo di aver votato a favore dell’adeguamento del Ret «nonostante il parere non favorevole del segretario generale», elencando altre votazioni in cui il gruppo si è spaccato come bilancio e osservazioni al psc, non condividendo la posizione di responsabilità «perché non si sta lavorando in maniera positiva sul territorio, non vorrei ci fosse altro dietro».

Il problema rimane così di politica interna a Fratelli d’Italia, oltre all’idiosincrasia di alcuni consiglieri comunale a leggere gli atti amministrativi: è il caso degli asili nidi comunali, con Gianturco a puntare il dito contro l’amministrazione comunale, quando la pratica era nelle mani della centrale unica di committenza di Reggio Calabria e già nell’avviso delle iscrizioni non fosse fornita una data certa di partenza. «Questa nostra posizione ha trovato invece la critica da parte dei dirigenti locali del partito», lamenta Gianturco, «l’impressione è che non si voglia costruire un’alternativa, si voglia essere un’unica coalizione con questa maggioranza. Noi vogliamo essere opposizione netta, non promiscua, rispettare il voto degli elettori che hanno scelto noi e non le due liste a sostegno di Mascaro. Vogliamo che il capogruppo faccia valere le nostre richieste di mozioni ed interrogazioni da discutere entro 30 giorni e non un anno dopo, ma anche su questo punto si è promiscui ed accondiscendenti».

Queste le motivazioni che hanno portato martedì i due consiglieri a voler comunicare la fuoriuscita dal partito della Meloni «perché non vogliamo stare in una situazione di ambiguità politica» spiega Gianturco, precisando che «ulteriori valutazioni sono in essere con la collega Rubino su come proseguire in consiglio comunale, di certo saremo in gruppo insieme».

Non nasconde amarezza la Rubino poiché «lasciare un partito è una scelta netta, ma lo facciamo convinti che la linea attuale dirigenziale locale non sia quella che noi volevamo perseguire. L’opposizione è costruttiva quando segnala soluzioni e rimarca i problemi, altra cosa è un’opposizione assente che è complice dell’amministrazione. In città mancano servizi e sviluppo, il partito locale non si è mai espresso su questi temi».

Nella gestione interna del gruppo Rubino rimarca come «anche la divisione delle commissioni ha visto uno svilimento del mio ruolo, che ho avuto una sola indicazione, rimarcando il venire meno del supporto e condivisione della linea politica».