“L’ottenimento dei Progetti Individuali e personalizzati rimane un diritto spesso negato”

La Presidente della Commissione Sanità e Politiche sociali desidera lamentare "il costante rinvio di responsabilità tra l'Amministrazione e l'Asp"

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Antonietta D’Amico, Presidente Commissione Sanità e Politiche sociali del comune di Lamezia Terme, rimarca come «il Consiglio dei Ministri ha recentemente approvato l’ultimo decreto attuativo della legge delega in materia di disabilità (L.227/2021), il quale definisce la condizione di disabilità, introduce l’accomodamento ragionevole, riforma le procedure di accertamento e la valutazione multidimensionale per l’elaborazione e l’attuazione del “Progetto di vita” individuale e personalizzato. Si sottolinea ancora una volta l’importanza del “Progetto di vita” come strumento di accompagnamento nella vita delle persone con disabilità. Questo rappresenta una significativa rivoluzione culturale e civile, introducendo un nuovo paradigma nella presa in carico della persona con disabilità, eliminando le estreme frammentazioni tra le prestazioni sanitarie, socio-sanitarie e sociali».

Il testo entrerà in vigore il 30 giugno e prevede che alcune disposizioni, relative ad adempimenti successivi, divengano efficaci e si applichino dal 10 gennaio 2025. Inoltre, per tutto il 2025 sarà messa in atto una fase di sperimentazione, con l’applicazione a campione delle disposizioni in materia di valutazione di base e di valutazione multidimensionale.

La Leghista ricorda come «l’articolo 14 della legge 328/2000 stabilisce che i Comuni devono predisporre il Progetto Individuale d’intesa con le Aziende Unità Sanitarie Locali “su richiesta dell’interessato”. Questo implica che le persone con disabilità, riconosciute ai sensi dell’art. 3 della Legge 104/92, possono richiedere un proprio Progetto Individuale. Purtroppo l’ottenimento dei Progetti Individuali e personalizzati rimane un diritto spesso negato, insieme ai servizi e alle prestazioni necessarie. Nonostante le leggi vigenti, il peso della disabilità continua a gravare principalmente sulle famiglie, portando spesso a situazioni drammatiche che finiscono in tribunale per garantire i fondamentali diritti. Il Progetto Individuale, come definito dall’art. 14 della Legge 328/00, include valutazioni diagnostico-funzionali, prestazioni di cura e riabilitazione, Piano Educativo Individualizzato, servizi socio-assistenziali, e misure economiche per il superamento di condizioni di povertà ed emarginazione».

La Presidente della Commissione Sanità e Politiche sociali esprime «da tempo, insieme a tutta la Commissione si occupa di questo tema, profonda preoccupazione per i continui ritardi nell’attuazione dei Progetti Individuali e non posso che lamentare il costante rinvio di responsabilità tra l’Amministrazione e l’Asp. Non è più accettabile trincerarsi dietro la carenza di personale e carenze finanziarie. Entrambe le amministrazioni sono chiamate a pianificare interventi in questo settore alla luce di quelli che sono i diritti di questi soggetti deboli, garantendo risorse umane e finanziarie adeguate per assicurare il benessere e la dignità delle persone con disabilità. È fondamentale un impegno costante e coordinato a tutti i livelli istituzionali per garantire una reale inclusione e tutela dei diritti delle persone con disabilità».

Se a mancare son proprio le risorse di personale per la fase progettuale, e solo di recente si è riusciti ad avere una graduatoria per i 29 beneficiari dei contributi destinati ai caregiver, D’Amico annuncia come «nelle prossime settimane si terrà l’ennesima commissione sull’argomento per affrontare queste criticità, ma è urgente passare dalle parole ai fatti e adottare misure concrete per garantire che le richieste di piani individualizzati vengano soddisfatte nel rispetto dei diritti e del benessere delle persone con disabilità».

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