Dal 25 maggio riprendono negli ospedali calabresi anche i ricoveri programmati e l’attività intramoenia

Confermate anche in questa nuova disposizione serale della presidente Jole Santelli le misure già previste ieri sera per il settore sanitario.

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    Riprese da oggi le prestazioni specialistiche ambulatoriali anche presso i presidi ospedalieri, sia quelli direttamente gestiti dalle Aziende Sanitarie che quelli afferenti alle Aziende Ospedaliere, precedentemente sospese, dal 25 maggio in Calabria potranno riprendere anche le prestazioni di ricovero – ivi comprese quelle con classe di priorità B, C e D (come definite dal PNGLA 2019-2021 di cui all’Intesa StatoRegioni 21.02.2019), che l’attività intramoenia.

    Confermate anche in questa nuova disposizione serale della presidente Jole Santelli le misure già previste ieri sera per il settore sanitario. Oltre alle misure di sanificazione personale e degli ambienti, ogni struttura dovrà garantire «idonee misure di distanziamento interpersonale nelle sale d’attesa (disponibilità ̀ di almeno 10 mq a persona)» ed «individuazione in ogni azienda con più di 15 operatori, di un COVID-Manager come figura di riferimento dell’intero processo, che sovrintenda alla definizione di un Piano aziendale dei “rischi COVID-19”».

    Tra le altre accortezze richieste le prenotazioni da effettuare a distanza (online, via telefono, etc), favorire l’utilizzo della telemedicina o del consulto telefonico, al fine di limitare al minimo il tempo di permanenza presso la struttura sanitaria, garantire il rispetto dei percorsi individuati evitando la possibilità di incroci (entrata ed uscita).

    Altro aspetto complesso quello che «nel caso di accesso alla struttura di un soggetto richiedente la prestazione senza mascherina, sarà compito della struttura fornirne una», citando anche tutti i dpi necessari ma lamentati come assenti dagli stessi operatori, mentre «il soggetto che richiede la prestazione dovrà ̀ raggiungere il luogo del pre-triage con un anticipo non superiore a 10 minuti».

    Si chiede anche l’applicazione dei tamponi agli operatori sanitari, ambito su cui però la stessa Regione non riesce a garantire il servizio avendo limiti logistici organizzativi (tra laboratori, personale e reagenti non si arriva ai 2000 tamponi al giorno), mentre è scomparso al 15 maggio il tampone per i fuori sede di rientro in Calabria (tornata la quarantena obbligatoria di 14 giorni).

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