Rete ospedaliera, il “Giovanni Paolo II” passa da 15 a 17 strutture complesse, le strutture semplici da 7 a 2

Se rimangono le altre prerogative dello spoke, rispunta anche fuori il tema del Trauma Center, che richiederebbe però tutta altra organizzazione di reparti

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Rivisitazione del decreto sull’organizzazione ospedaliera da parte del commissario ad acta Roberto Occhiuto, che se mantiene per l’ospedale “Giovanni Paolo II” gran parte dell’impostazione contestata precedente (compreso l’aumento dei posti letto a 286), rimodula non risolvendo i problemi emersi per quanto riguarda le strutture né esaudisce gli auspici espressi questa mattina dai vertici Asp e dalla terza commissione consiliare.

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Nel giro di due settimane si passa da 15 a 17 strutture complesse, ma le strutture semplici da 7 passano a 2, il che non comporta la chiusura dei reparti ma riguarda il numero di primari: come strutture complesse rimangono chirurgia generale, ortopedia e traumatologia, urologia, medicina e chirurgia di accettazione ed emergenza, ostetricia e ginecologia, pediatria, cardiologia (che è anche strutture semplice), medicina generale, neurologia, psichiatria, pneumologia, oncologia, radiologia, recupero e riabilitazione, farmacia ospedaliera, direzione medica presidio ospedaliero, terapia intensiva (unità coronariche è struttura semplice).

Si specifica che «fermo restando il rispetto degli standard stabiliti a livello nazionale in merito al rapporto tra strutture semplici (SS) e strutture complesse (1/1,31) e tra le prime (SS) e le strutture Semplici Dipartimentali – SSD (20% delle SS), l’allocazione delle ulteriori SS rimanenti e delle SSD, sarà definita all’interno dei singoli atti aziendali in attuazione delle linee guida regionali. Formano oggetto di specificazione all’interno del presente quadro programmatico, invece, le sole Strutture Semplici facenti parte delle reti tempo dipendenti (Stroke e SCA). Ciò al fine di garantire la massima contestualizzazione della gradazione delle SS e SSD e assicurare una maggiore efficienza dell’organizzazione aziendale».

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Se rimangono le altre prerogative dello spoke, rispunta anche fuori il tema del Trauma Center, che richiederebbe però tutta altra organizzazione di reparti, sostenendo che «il Trauma Center, unico regionale, potrà essere allocato in posizione baricentrica regionale, a Lamezia Terme, tenendo conto anche del potenziamento e degli investimenti INAIL. L’istituzione del CTS nella sua concreta attuazione definirà l’organizzazione funzionale con le strutture afferenti al DEA di II livello dell’AOU Renato Dulbecco, con particolare riferimento alle alte specialità, a garanzia degli standard previsti dal D.M. 70 /2015».

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