Inaugurata la settima edizione del Festival della Scienza del Liceo Scientifico Galilei foto

Lamentele da parte della dirigente per non avere abbastanza aule per accettare tutte le richieste di nuove iscrizioni

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E’ stata inaugurata oggi la settima edizione del Festival della Scienza del Liceo Scientifico Galilei, alla presenza del Vescovo della Diocesi Serafino Parisi, accolto dai saluti della Dirigente Teresa Goffredo, dai docenti e dagli studenti della scuola.

Saluti velati da grande tristezza, quelli della Dirigente, che ha ricordato il collaboratore scolastico Filippo Rocca, da poco deceduto: “la comunità galileiana tutta ha vissuto nei giorni scorsi la perdita di una persona che ha dedicato tutto il suo tempo al nostro liceo, con amore, professionalità e spirito di abnegazione.”

Di grande conforto sono state le parole del Vescovo, che ha ricordato agli studenti come la morte di una persona cara è sempre dolorosa, riportando le parole strazianti di una madre che gli disse “avrei preferito morire io al posto di mio figlio. Ecco” ha aggiunto “è in quest’ottica che bisogna leggere la croce di Cristo. La sofferenza da lui presa per grande amore verso di noi.”

Tanti gli spunti di riflessione dati dal Pastore e tante le domande sulla vita e sui valori poste dagli studenti. Dopo la benedizione finale si è dato il via all’evento, che anche per quest’anno presenta un programma ricco di attività: incontri con personaggi del mondo della cultura, laboratori didattici, esperimenti scientifici e dimostrazioni logico-matematiche.

In questa giornata di apertura, in particolare, sin dalle prime ora del mattino, gli studenti delle classi quinte, sono stati sensibilizzati alla donazione del sangue, grazie alla presenza dell’Avis nella scuola; a questa primissima iniziativa, di grande importanza umana e sociale, ne sono seguite altre di grande valore culturale e scientifico come il convegno dell’astrofisica Sandra Savaglio e, nel pomeriggio, del dottore Macrì.

I quattro giorni del Festival, che si terranno dal 19 al 22 dicembre, serviranno anche come orientamento in entrata, poiché la scuola accoglierà gruppi di studenti provenienti dalle scuole medie che vedranno i giovani liceali, seguiti dai loro insegnanti, coinvolti in attività varie, che interesseranno non solo il mondo scientifico, ma anche quello umanistico.

La Dirigente Goffredo ha sottolineato però come nonostante il Liceo Galilei sia una scuola all’avanguardia nella sua proposta formativa, ricca di attività come quelle del Festival, premiata anche per quest’anno da Eduscopio come migliore scuola in Calabria, è lasciata sola nella risoluzione di una problematica presente ormai da qualche anno, che in particolare per l’anno scolastico 2023/24 interesserà le iscrizioni alle classi prime: la mancanza di aule nell’Istituto, che costringerà la scuola a non poter soddisfare tutte le richieste provenienti dalle scuole medie.

Libertà e responsabilità. Sono queste le parole chiave che il vescovo, Serafino Parisi, ha inteso lanciare agli studenti del Liceo Scientifico “Galileo Galilei” di Lamezia Terme, in occasione dell’avvio della settimana Scientifica, ritenendoli elementi fondamentali per il cambiamento che “o parte da noi – ha detto monsignor Parisi – oppure non si realizza mai” in quanto “a volte le cose importanti noi le deleghiamo ad altri” mentre, invece, “nella storia non si agisce per delega”.

Entrando nello specifico, il Vescovo, sollecitato anche dalle domande degli studenti, ha spiegato che “la libertà è una parola impegnativa. Che cosa è la libertà? – ha chiesto invitando i ragazzi a riflettere su questo – E noi quanto siamo liberi? Quando immaginiamo di essere liberi, quanti condizionamenti riceviamo? La libertà – ha proseguito monsignor Parisi – si raggiunge con un cammino, innanzitutto razionale: testa, pensiero, ragionamento, logos, ricerca. Va conquistata, e si conquista con la fatica, il sudore, l’impegno, la ricerca, lo studio”.

Responsabilità, invece, “è sentirsi coinvolto nella storia che voglio costruire e ciò che si sceglie liberamente ti porta ad assumere tutte le responsabilità, nel bene e nel male. La libertà delle scelte – ha detto monsignor Parisi – e l’assunzione delle nostre responsabilità sono le due traiettorie attraverso le quali il nostro territorio può cambiare, oggi. Il domani, infatti, dipende dalle nostre scelte, oggi e qui”.

Questo, però, senza perdere di vista la “vera umanità” partendo da ciò che ci ha insegnato Gesù: “ad essere più umani tra di noi” perché “esprimendo la vera umanità noi riusciamo a trasmettere relazioni credibili. Noi, quindi, siamo chiamati ad essere umani” e “tutto ciò che è autenticamente umano è al tempo stesso cristiano: non essere bestie tra gli uomini come con la legge del branco, ma cercare di essere umani tra di noi”.

Quindi, invitando i ragazzi “a vivere il tempo con pienezza e determinazione”, il Vescovo ha sottolineato che “il valore dell’uomo non dipende dalla condizione in cui si è ma da quello che ognuno porta su di sé perché il valore dell’uomo resta sempre”. In questo contesto, quindi, “il contributo dei credenti è quello di riconoscere la dignità di ogni uomo in qualsiasi condizione esso si trovi: o si cammina in un contesto relazionale, oppure non si realizza niente. La persona umana deve essere riconosciuta come persona sempre –ha detto monsignor Parisi – e noi dobbiamo prendere il piano di Dio e fare emergere quella dignità dell’uomo”.

Per monsignor Parisi, infine, “quando si parla di giovani, si fa l’errore di dire che loro sono il futuro mentre, invece, sono il presente” e bisogna “farli esprimere nelle loro potenzialità, oggi, nel presente”.

Da qui un altro spunto di riflessione che, contestualmente, diventa sollecitazione per i ragazzi presenti: “Noi a volte viviamo la nostra realtà filtrata ed è come se volessimo nascondere le nostre vite dietro ad uno schermo, anche se ci sono altri tipi di filtri come, ad esempio, il giudizio degli altri. Come cambia la mia realtà se mi faccio sopraffare dal giudizio degli altri?”.

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