“I mega istituti per le città di Catanzaro e di Lamezia Terme saranno fonte di tensioni e problemi”

Le Organizzazioni Sindacali provinciali Anp, Cisl Scuola, Gilda Unams, Snals, contrarie alle ipotesi della Provincia che deve tenere conto del numero di iscrizioni per le autonomie scolastiche

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Le Organizzazioni Sindacali provinciali Anp, Cisl Scuola, Gilda Unams, Snals, hanno chiesto e ottenuto un incontro con la provincia di Catanzaro per essere informate sul dimensionamento delle istituzioni scolastiche previsto per l’anno scolastico 2024/2025, ai fini dell’attuazione delle Linee guida della programmazione della rete scolastica e dell’offerta formativa proposte dalla Regione Calabria, come stabilito dalla Legge di Bilancio 2023.

L’incontro, svoltosi in un clima di dialogo disteso e sereno con un’apparente disponibilità all’ascolto, si è tenuto nella sala della Giunta della Provincia in data odierna, alla presenza del Presidente Mario Mormile, di alcuni Sindaci e di alcuni Funzionari.

I sindacati lamentano che «in questa sede, abbiamo appreso che l’ipotesi del Piano di dimensionamento, di così grande rilevanza per la comunità educativa, era stata precedentemente discussa e definita solo con i Sindaci della provincia, senza il coinvolgimento delle OO.SS. e del personale scolastico. È opportuno, tuttavia, sottolineare che, fino ad oggi, le organizzazioni sindacali. non sono state coinvolte o informate rispetto alle diverse ipotesi di ridimensionamento che si sono accavallate in questo ultimo periodo ed, in questo senso, hanno voluto richiamare l’attenzione dell’Ente Provincia sulla preoccupazione in merito alla trasparenza e alla partecipazione democratica nel processo decisionale che riguarda il futuro delle istituzioni scolastiche della provincia di Catanzaro».

Si contesta che le organizzazioni sindacali «pur avendo un ruolo tecnico-consultivo nel dimensionamento scolastico riconosciuto dalla Linee guida regionali, inopinatamente non sono state coinvolte nel processo di formulazione delle ipotesi di dimensionamento né hanno avuto a disposizione dati esaustivi sulla situazione provinciale. Questo mancato coinvolgimento assume un aspetto determinante specie in considerazione che il Piano di dimensionamento comporta la riduzione del numero di autonomie scolastiche da 64 a 50, già a partire dall’anno scolastico 2024-25, con la conseguente perdita di posti per dirigenti scolastici, amministrativi e personale di supporto».

Se il piano è legato al numero di iscrizioni ai vari istituti, per i sindacati il problema non è la decrescita della popolazione minorenne quanto non avere avuto voce in capitolo poiché «un tale “doloroso” piano di dimensionamento di così rilevante portata, non sia stato discusso con le organizzazioni sindacali di categoria ed è grave che, come sindacati della scuola, si debba solamente prendere atto di un Piano decisivo in altri contesti e con logiche estranee al modo scolastico, precludendoci la possibilità di avanzare delle proposte migliorative, da organizzazioni di scuola. Quando si entra in un processo di rivisitazione della rete scolastica non può mancare il coinvolgimento del personale, della comunità, del territorio e la considerazione delle diverse prospettive e necessità delle istituzioni scolastiche».

Si repua così che «i mega istituti, proposti per le città di Catanzaro e di Lamezia Terme saranno inevitabilmente fonte di tensioni e problemi. Esistono certamente aspetti di preoccupazione in merito alla gestione di grandi istituzioni scolastiche, con sfide organizzative significative per il personale amministrativo e scolastico. Si aggraverà, di conseguenza, il declino della capacità di programmazione didattica e di visione pedagogica dei collegi docenti, che diventeranno enormi assemblee di impiegati, ben lontane dal poter gestire la personalizzazione dell’insegnamento, vero obiettivo di una scuola di qualità».

Considerazioni che però devono tenere in contro che «le autonomie scolastiche autorizzate per la provincia non possono discostarsi dalla 50 unità, è stata unanime la richiesta delle organizzazioni sindacali di rettificare il Piano proposto per le città di Catanzaro e Lamezia, specie per quanto riguarda l’accorpamento e/o la soppressione di Istituti con un tessuto socio-economico degradato e preoccupante, con fenomeni di micro e macro criminalità, dove la dispersione scolastica è ampiamente sopra la media regionale, salvaguardando così anche aspetti organizzativi, manageriali e pedagogici e garentendo funzionalità e qualità dell’offerta formativa, di cui il territorio catanzarese ha fortemente bisogno».

La soluzione secondo i sindacati è quella di rivedere i numeri che sono legati però alle iscrizioni, sostenendo che «il Piano proposto presenta delle criticità che vanno necessariamente sanate, va attenuata la “mannaia” su Catanzaro e Lamezia, razionalizzando Istituzioni scolastiche prive di Dirigente scolastico e con numeri ampiamente sotto i parametri stabiliti nelle Linee guida regionali».

L’auspicio finale è «che la Provincia di Catanzaro, prima del 15 ottobre, voglia eliminare le criticità del Piano di dimensionamento presentato oggi in Provincia, ben evidenziate da tutte le sigle sindacali nell’incontro odierno, per evitare rischio che il Piano di dimensionamento 2024-2027 sia foriero di difficoltà gestionali con effetti negativi sull’efficienza e sull’efficacia del servizio scolastico».

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