“Ieri dopo 39 giorni di ricovero mia madre è tornata da noi, nel viaggio in ambulanza il dottore non le ha mai lasciato la mano”

Continuano anche le testimonianze di buona sanità da parte dell'Usca lametina.

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Mentre la curva dei contagi con l’avvicinarsi dell’estate ha avuto una flessione al ribasso, e la campagna vaccinale continuerà anche nei prossimi mesi per evitare ricoveri da Covid-19, continuano anche le testimonianze di buona sanità da parte dell’Usca lametina.

«Ricordo come fosse ieri il momento in cui siamo venuti a sapere della possibilità che mamma fosse positiva; lei diabetica, bronchitica e con la demenza senile che avanza con i suoi quasi 80 anni», è il resoconto di A.T., «la preoccupazione si fece spavento vero e proprio quando abbiamo avuto la certezza: tutti positivi, sia io, mia madre, mia moglie ed i miei figli. Inizialmente pareva andasse tutto per il meglio, quando mia madre ad un certo punto ha iniziato ad avere l’affanno per qualunque cosa facesse, anche le cose ordinarie come andare al bagno. Ci siamo serviti allora del servizio Usca dell’Asp che garantisce una visita per chi ne ha bisogno, anche quando positivo al covid».

Si rimarca così come «il dottore Errico ha deciso subito per il ricovero dopo aver visto mia madre, e allora il panico è entrato in noi. Mia madre, cosi come noi, non voleva ricoverarsi, questo perché molto anziana, con tante problematiche e ingenuamente il nostro pensiero era “meglio che muoia qui con noi”. Il dottore guarda negli occhi mia madre e le dice “si fidi di me, se si ricovera ne uscirà più forte di prima, ma se rimane qua io glielo dico schiettamente non so come potrebbe finire”, mia madre inizia a piangere, io spingo il dottore via dicendo che la decisione era presa, non volevamo ricoverarla. Lui non volta le spalle e ci dice che eravamo liberi di fare come meglio credevamo ma che voleva lasciarmi il suo numero per ogni evenienza».

Il ripensamento arriva 24 ore dopo: «il giorno successivo chiamiamo il dottore Errico che viene subito a visitare mia madre nuovamente, sempre spingendo per il ricovero spiegandoci che la situazione era ancora recuperabile in ospedale ma non a casa, mia madre allora accetta, ma ad una condizione: il dottore avrebbe dovuto accompagnarla. Ieri dopo ben 39 giorni di ricovero mia madre è tornata da noi, dicendoci che durante il viaggio in ambulanza il dottore Errico non le ha mai lasciato la mano».

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