Un cane e degli uccelli nel cortile di Palazzo Panariti chiuso al pubblico ma non a qualche privato foto

Anche in questo caso il destino della struttura è legato però a quello di Agenda Urbana, come ricorda l'apposito capitolo del Dup vigente.

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Chiuso dalla sera alla mattina nel febbraio 2018 sotto la gestione Alecci, senza informare neanche gli utenti che avevano regolarmente pagato l’uso mensile, Palazzo Panariti da luogo delle arti ideato sotto l’amministrazione Speranza ad ora risulta non accessibile al pubblico uso.

Nel mentre, però, nel cortile tra i giochi trasportati dallo spazio verde di via Belvedere, altra riqualificazione non andata a buon fine nel centro storico nei pressi del Castello Normanno, da tempo a due gabbie per uccelli ha trovato dimora anche un cane, con tanto di ciotole e cibo insieme a dei giochi per bambini, con quindi un uso privato di immobile pubblico chiuso con tanto di catene e lucchetti.

Anche in questo caso il destino della struttura è legato però a quello di Agenda Urbana, come ricorda l’apposito capitolo del Dup vigente.

Nello specifico il documento unico di programmazione deliberato la scorsa estate ricorda che «il documento finanziario di Agenda Urbana è stato già predisposto ed in data 18/09/18 è stato sottoscritto il relativo protocollo di intesa con il Presidente della Giunta Regionale; pertanto non sussiste spazio di intervento per modificarne o rimodularne gli obiettivi correndosi altrimenti il rischio di perdere o disperdere i relativi finanziamenti. Occorre, invece, accelerare al massimo ogni aspetto burocratico essendo in corso la redazione/integrazione delle schede di valutazione su ammissibilità e selezione dei progetti, gli studi di fattibilità preliminari ed i piani di gestione dei progetti stessi. A seguito della rimodulazione della quale si è discusso nel marzo 2019, sono oggi previste importanti opere la cui tempestiva realizzazione deve costituire obiettivo programmatico dei prossimi anni».

Nei 16.970.000 euro imputanti sul capitolo 2022 del piano triennale delle opere pubbliche trovano infatti spazio vari interventi che interessano la zona del centro storico ed aree attigue, come «la rigenerazione urbana del Castello Normanno-Svevo, con conseguente recupero funzionale dello stesso ed il suo riuso prevedendo anche la realizzazione di un punto di info, vendita di biglietti e souvenir collocato all’ingresso dell’area, la sua completa illuminazione e la realizzazione di un proscenio per rappresentazioni teatrali; la rigenerazione urbana del Palazzo di Città di Corso Numistrano con riqualificazione funzionale e strutturale e realizzazione anche di un Palazzo delle Esposizioni; la rigenerazione urbana del Palazzo ex Anagrafe su Corso Numistrano con riqualificazione funzionale e strutturale che consenta la realizzazione di un museo dei bambini, di un centro per lo sviluppo e la diffusione di progetti culturali legati all’infanzia con interventi di animazione sociale e collettiva; il recupero funzionale ed il riuso di Palazzo Panariti onde consentire la realizzazione di laboratori e spazi di lavoro open office gratuiti; il recupero funzionale ed il riuso di Palazzo Blasco per la realizzazione di laboratori musicali e spazi per lo studio legato a rappresentazione artistica; il recupero funzionale ed il riuso del Teatro Umberto al fine di renderlo pienamente funzionale».

Se tutto ad oggi è rimasto ancora sulla carta, non desta così ottimismo allargare il discorso anche sull’ex Teatro Russo, in cui completati i lavori con fondi vincolati all’accoglienza di migranti si è rimasti fermi ad una non apertura mancando l’affidamento, ed anche il Parco della Pedichiusa aperto con ancora alcuni aspetti da completare a stretto giro già inizia ad avere il problema della manutenzione. Tutto da vedere poi quanto e come si potrà condurre sulle schede di “Lamezia Spazio Generazione 2021” dedicate proprio all’area di San Teodoro.

Lamezia Spazio Generazione 2021, riqualificazione urbana da 98.887.005,59 euro tra centri storici e costa

Lo stesso Dup indica che «deve ancora essere favorita, per come già avvenuto nella scorsa amministrazione, la partecipazione attiva di cittadini ed associazioni che potranno farsi carico, godendo queste ultime anche della relativa sponsorizzazione, di specifiche aree verdi quale forma partecipata di cura del bene comune». Il che però non vorrebbe dire l’uso privato di spazi pubblici che dopo aver colpito la mini arena alle spalle di via Garibaldi («ultimati i lavori di riqualificazione del Comparto Storico tra Via Garibaldi e il Torrente Canne, occorre con celerità procedere all’utilizzo delle unità immobiliari, abitative, commerciali e ludiche, di proprietà del Comune che sono ivi insistenti. Deve, quindi, procedersi alla redazione dei necessari bandi onde consentire un ulteriore apporto alla rivitalizzazione del centro storico anche per il tramite della ludoteca» richiama lo stesso Dup) ora interessa anche il cortile di Palazzo Panariti.

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