Francesco Grandinetti chiede un ordine del giorno in consiglio comunale contro le potenziali scelte Ryanair

Tiene ancora bando l’annuncio di Ryanair di voler aumentare il numero di voli su Reggio Calabria, con il centrosinistra lametino a palesare malcontento e replicare alla presa di posizione degli esponenti provinciali di Forza Italia che escludevano una penalizzazione in tal senso verso lo scalo lametino.

“L’ipotesi che il potenziamento del “Tito Minniti” porti alla riduzione dei voli Ryanair su Lamezia risulta falsa e pretestuosa”

Se ad oggi ancora, al netto di annunci social del presidente della giunta regionale ed un passaggio di un’intervista fatta da Michael O’ Leary (ma delle dichiarazioni fatte a Repubblica ad oggi manca proprio la concretezza sullo scalo dello Stretto, mentre già sono stati lanciati i nuovi voli da Trieste, Milano, Orio, Roma, Cagliari, Olbia), l’aeroporto della città della piana ha 17 mete confermate e rimane il principale hub calabrese, per il presidente del Pd lametino, Francesco Grandinetti, «è sotto gli occhi di tutti che la mancanza di un nostro rappresentante all’interno del cda della Sacal stia portando a continui danni per Lamezia. I cittadini non scorderanno. Lamezia ha bisogno di un condottiero o una condottiera che porti avanti senza sottomissioni politiche le proprie istanze senza compromessi», reputando che «oggi io sono del Pd e ne sono anche il Presidente cittadino, ma non mi lascerei mai condizionare dai potentati del mio partito che portassero istanze contro la mia città. La stessa determinazione la chiedo alle opposizioni in seno al consiglio comunale. Chiedo a Nicotera di convocare subito un Consiglio Comunale che voti un ordine del giorno in tal senso. E’ l’unico modo per far vedere che si vuole difendere Lamezia al di là di ogni motivazione politica egoistica».

Rimane il punto che, a parte il dibattito politico, il consiglio comunale non ha voce in capitolo su scelte aziendali private, tanto di Sacal che di Ryanair, anche se ci fosse un consiglio di amministrazione insediato avendo da Statuto un posto riservato ma non potere di veto assoluto.