Per il segretario cittadino del Pd il sindaco Mascaro dovrebbe avere voce in capitolo sull’arrivo dei medici cubani

Masi cita il decreto Bindi del 1999 che però specifica come la conferenza dei sindaci vada oltre l'ambito comunale, essendo l'azienda sanitaria provinciale

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Fidandosi della stampa ed in assenza di atti amministrativi, Gennarino Masi, segretario cittadino PD, reputa che «il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, nelle sue vesti di commissario ad acta per la sanità prevede l’imminente arrivo di un nuovo contingente di medici cubani. E’ all’esame del dipartimento, della struttura commissariale e dei vertici dell’Asp di Catanzaro la possibilità di inserire questi medici anche nelle strutture del territorio e in particolare negli ospedali di Lamezia Terme, Soveria Mannelli e Soverato».

Ammettendo che le competenze siano aziendali, Masi chiama ancora in causa sindaco e l’amministrazione comunale sostenendo debbano «essere finalmente coinvolti nella suddetta programmazione (come nelle altre) ed esprimere un parere. Ribadiamo che spetta primariamente al sindaco, in quanto responsabile della salute dei cittadini nel proprio territorio, denunciare le ripetute inosservanze ed inefficienze nell’assistenza sanitaria, ed il consiglio comunale ne condivide la responsabilità. Più precisamente ad essi sono affidati dal DLg 299/99 (decreto Bindi) “poteri di programmazione, di controllo e di giudizio sull’operato del direttore generale delle ASL”. Un potere che non ci sembra sia stato mai concretamente utilizzato», se non fosse che proprio tale legge specifichi che tale compito spetti «al sindaco del comune nel caso in cui l’ambito territoriale dell’Azienda unita’ sanitaria locale coincida con quella del comune; al presidente della Conferenza dei sindaci, ovvero il sindaco o i presidenti di circoscrizione nei casi in cui l’ambito territoriale dell’unita’ sanitaria locale sia rispettivamente superiore o inferiore al territorio del Comune». Nel caso lametino l’Asp di Catanzaro è provinciale, e la conferenza dei sindaci non ha potere decisionale negli atti amministrativi aziendali.

Si lamenta «a fronte di una assistenza socio-sanitaria sempre più fatiscente, basti riflettere sulle condizioni operative dei pronto soccorso o delle ambulanze spesso senza medici a bordo, con gravissimi rischi per i cittadini bisognosi di assistenza, un sindaco autenticamente sensibile alla problematica, dovrebbe ad alta voce chiedere di essere reso quanto meno partecipe nella suddetta programmazione, direttamente o tramite specifiche deleghe anche per evitare scelte localistiche o non prioritarie e che noi lametini ben conosciamo».

 

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