Le polemiche sanitarie monopolizzano o quasi la settimana politica lametina già rallentata

Tra le motivazioni della calma istituzionale gli equilibri politici interni da ritrovare tanto nella maggioranza quanto nell'opposizione

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A giudicare dalla rilevanza mediatica e di tempo dedicato a voler precisare la propria posizione la politica lametina dovrebbe essere prossima a modificare il decreto del commissario ad acta sulla riorganizzazione del sistema ospedaliero regionale secondo le tabelle ministeriali, ma se tutta la settimana appena conclusa è stata incentrata su tale dibattito a distanza di qualche giorno dal 14 marzo, in realtà tale compito non spetta né al consiglio comunale né agli esponenti locali quanto al commissario ad acta Roberto Occhiuto in sinergia con gli organi istituzionali deputati a far quadrare i conti (sono circa 30 anni che si parla di aziende sanitarie a livello nazionale, ovvero dal 1993) e tentare di dare nei margini possibili delle indicazioni nel settore.

In questo contesto proseguirà ancora per qualche giorno la serie di audizioni, fissate in realtà già prima del 14 marzo, con le sigle che a vario titolo si intestano il diritto di voler parlare di sanità e la terza commissione consiliare, che il 27 marzo ospiterà il commissario dell’Asp di Catanzaro, che ricopre pari ruolo anche per quella di Vibo Valentia, per avere delucidazioni da Battistini sui punti in sospeso dal precedente incontro e magari anche cosa si potrà inserire nell’atto aziendale provinciale alla luce della nuova disposizione che vede aumentare i posti letto per il “Giovanni Paolo II” ma anche una riorganizzazione per le strutture (che in termini pratici vuol dire non chiudere reparti, ma meno primari e meno assistenza che si possa garantire in loco). Incertezze anche sull’edilizia sanitaria, visti i possibili tagli in arrivo sui fondi europei con programmazione in corso da parte della burocrazia amministrativa aziendale.

Entrando invece in campi di stretta e diretta competenza dell’amministrazione comunale, nessuna fretta invece sull’approvazione del bilancio che doveva avvenire entro il 15 marzo, con la giunta che sta mettendo insieme altri pezzi dello strumento economico dai quali si può intendere anche cosa sarà proposto per i fondi Pn Metro da deliberare entro fine mese. Entro fine aprile si dovrebbe inoltre anche approvare Tari 2024 (l’assenza di aggiornamenti al regolamento deliberati in consiglio comunale potrebbe nuovamente far slittare le richieste da entrambi gli schieramenti dei consiglieri di rivedere modalità delle esenzioni o riduzioni, visto che poi gli uffici dovrebbero avere il tempo di effettuare i conteggi e regolarizzare il tutto ed il 30 aprile è la data ultima per presentare le domande da parte degli utenti interessati) e bilancio consuntivo 2023, a meno di proroghe, ma l’hot topic è la sanità e di quello si parla dentro e fuori via Perugini nelle ricorsive uscite pubbliche; consigli comunali aperti richiesti dal valore meramente simbolico, al pari di ennesimi comitati, inclusi.

Altro argomento di discussione tra i trend è il processo in atto per agire in concerto tra più enti sul campo rom di Scordovillo, ma vista la diffusa teoria nimby (acronimo inglese che indica una “forma di protesta attuata da un gruppo di persone o da una comunità locale contro opere e attività di interesse pubblico che hanno o potrebbero avere effetti negativi sulla loro area di residenza”) degli incontri tenuti a Catanzaro si parla in modo generico senza troppi dettagli per evitare l’insorgere di coloro i quali non hanno potere decisionale e quindi liberi di poter contestare ogni varia proposta.

L’arrivo della primavera riporterà presumibilmente in auge le lamentele per la gestione del verde pubblico, e tanto per le aree di dimensioni minori che per la gestione dei 3 parchi cittadini le sedute di commissione hanno fatto emergere come non si vada a marcia spedita verso una nuova direzione, ma la stessa gestione triennale della manutenzione generale alla Lamezia Multiservizi deliberata in giunta a fine 2023 non è iniziata nel 2024 non essendo stata approvata dal consiglio comunale. Con il risveglio della flora torneranno anche i comunicati stampa assopiti probabilmente, mentre servirebbero più atti amministrativi (in tal senso in settimana avviati i lavori di rifacimento dei marciapiedi in via Berlinguer, iniziando dall’estirpare gli alberi esistenti non idonei a quei marciapiedi; affidata la seconda trance di parte della manutenzione stradale e nuova costruzione di loculi cimiteriali).

Da circa 3 mesi intanto il consiglio comunale non si tiene nonostante i punti in sospeso citati, e aggiornamento dei regolamenti in atto al pari di quello dello Statuto potrebbero essere prossimi argomenti di votazione una volta che si concluderà tutta la discussione tra commissione e parere degli uffici. Tra le motivazioni della calma istituzionale gli equilibri politici interni da ritrovare tanto nella maggioranza quanto nell’opposizione, con i movimenti di gennaio che ancora hanno degli sviluppi sottotraccia da dover completare: gli esponenti civici che cercano una collocazione politica da ufficializzare visto che i gruppi politici hanno un numero definito al momento, ma porte non girevoli senza il consenso dei vari attori coinvolti non solo a Lamezia; la settimana sanitaria ha evidenziato nuove crepe all’interno del centrosinistra ma anche all’interno del Partito Democratico (vedi la partecipazione parziale del fronte alle iniziative pubbliche a seconda dell’organizzazione), e nel Pd qualcuno potrebbe anche chiedere al fine del ritorno in aula di un esponente democratico di sollecitare all’ex candidato a sindaco Guarascio, più impegnato a seguire le proprie attività professionali che il ruolo politico, di lasciare lo scranno alla prima dei non eletti, Lidia Vescio, figura all’interno del partito e vicina anche come collaboratrice nel recente passato alla consigliera regionale Amalia Bruni (esperienza di consigliere comunale e collaboratore tra Reggio Calabria e Catanzaro che hanno avuto, per periodi e compensi diversi, nel triennio precedente anche Cittadino, D’Amico, Folino, Lorena, ed ora potrebbe coinvolgere altri consiglieri essendo non vietata).

Per certi versi, insomma, politicamente si è fermi nuovamente come l’orologio di Piazza San Giovanni, dal punto amministrativo si confida sui primi nuovi ingressi per ripartire anche se a ritmo blando sperando nella quadra politica per completare la giunta monca di due assessori.

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