Da Italo Reale scuse solo per Lucia Cittadino ma non per Giancarlo Nicotera dopo la violenza verbale in aula

L'esponente del Pd se la prende pure con chi contesta la linea del direttivo e contesta la mancanza di modifiche al Psc che ieri non erano all'ordine del giorno

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Chiamato in causa direttamente, Italo Reale dopo l’incursione di ieri in consiglio comunale che ne ha comportato l’allontanamento dall’aula fornisce due parti dell’accaduto: «mi scuso con Lucia Cittadino per la frase che le ho rivolto, offensiva e inappropriata, conseguenza di una situazione di tensione che spiega ma non giustifica. Diversa la reazione verso il Presidente del Consiglio Comunale con il quale avevamo avuto una telefonata personale il giovedì sera ed a cui avevo chiesto di non dimezzare la rappresentanza del Centro Sinistra, cosa che sarebbe stata possibile con un rinvio di poche ore, visto l’impegno giustificatissimo di Rosario Piccioni. Non ho ottenuto un grade successo, anzi, il Presidente ha ritenuto di utilizzare una mia frase, che aveva un altro significato, narrando ai Consiglieri Comunale presenti, una mia sfiducia sulle capacità della Consigliere Villella. Chiaramente si è trattata di un misto di pettegolezzo e manovra politica e se io non sarò stato ineccepibile non credo che il Presidente sia stato da meno».

Nel day after tiene banco l’incursione di Italo Reale in consiglio comunale

Un po’ più difficile capire come un esponente di partito di minoranza potesse chiedere al presidente di andare oltre al proprio compito nel fissare la seduta, che viene concordata con i capogruppo, ma se non arrivano le scuse per i toni non adeguati usati in aula Reale reputa invece di aggiungere l’analisi interna politica: «spererei che i miei Compagni di Partito si rendano finalmente conto del danno che stanno provocando con le polemiche interne a mezzo stampa che delegittimano contestualmente il Consigliere Comunale ma anche la Direzione del Pd lametino a tutto vantaggio di una maggioranza di destra, scorretta ed arrogante», comunica Reale dopo aver offeso proprio una consigliera di centrosinistra ed il presidente del consiglio comunale che rappresenta la maggioranza, mentre l’altra parte del Pd ieri attorno all’aula cercava invece di ricucire lo scontro nei toni.

Sul Psc non in voto 150 minuti di discussione ed i Lego, “scacco Reale” sulle 180 osservazioni previste

L’occasione è utile anche per esprimere un parere su un atto, il Psc, che non era all’ordine del giorno se non nella parte delle osservazioni e correttivi: «il Consiglio Comunale ha approvato un Piano strutturale inutile perché prevede un meccanismo (che in quei termini non potrà funzionare) di scambio tra un aumento delle metrature (stanze ecc) al Privato che dovrebbe ricambiare con la cessione di beni al Comune, per i servizi. Meccanismo questo, che aveva un senso nel 2011 ma che non trova più convenienza per i privati nel 2023. Infatti l’Urbanistica, al più gestisce i fenomeni economici (non sempre e pochissimo in Calabria) e il blocco del mercato immobiliare dovuto alla contrazione della domanda (a cui si aggiunge l’ex 110% ecc) dovuta anche ad una riduzione della popolazione (circa 4.200 unità per Lamezia, 0,3 % in meno nazionale) un enorme patrimonio edilizio abusivo ecc, lasceranno sulla carta un disegno che, quindi, non è utile».

Si reputa che «sarebbe stato, invece utile intervenire sulle aree libere all’interno del Centro abitato per fornirle di Piani Attuativi, realizzare i servizi anche del nuovo evitando che le strade di Lamezia si trasformino in torrenti in piena ogni volta che la nuova situazione climatica presenta precipitazioni abbondanti. A questa si aggiunge il confuso disegno casuale delle manifestazioni d’interesse, che costruisce una città uguale a dei brufoli sulla testa di un calvo, violando il principio di consumo zero del suolo impegnando decine di ettari di terreno agricolo, che appesantirà la circolazione su una strada già intasata come via del Progresso e che alle macerie attuali dello stadio Carlei, a quelle future del Palazzetto dello Sport vuol far finta di aggiungere quello di privati che per ottenere una compatibilità economica (se e quando interverranno) faranno finta di realizzare strutture sportive ma realizzeranno tutt’altro. Tutto questo senza parlare di un regolamento edilizia che prevede il rilascio di autorizzazione singole senza spiegare chi dovrà pagare i servizi visto che non sono più a carico del Comune e quindi se sarà il primo o l’ultimo Privato ad anticipare per tutti».

Aspetti su cui ieri il consiglio comunale non poteva intervenire, dovendo rimanere solo nell’alveo delle osservazioni effettuate sul testo del 2015, approvato dal centrosinistra che oggi non condivide il Psc che Regione e Provincia entro 90 giorni dovranno valutare.

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